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Alessandro Sorte, l'uomo scelto dal Cav in Lombardia: "Ronzulli? Solo un interim"

di Enrico Paoli lunedì 27 marzo 2023

3' di lettura

La nomina a coordinatore regionale di Forza Italia per la Lombardia un po’ se l’aspettava. Del resto del valzer delle poltrone, all’interno del partito e in parlamento, se ne parlava da giorni. Però «resta sempre la sorpresa per una nomina così importante», dice a Libero Alessandro Sorte, deputato azzurro e neo coordinatore della Lombardia. E l’importanza dell’indicazione del parlamentare bergamasco al vertice del partito, in quella che resta la roccaforte del centrodestra, è dettata dal cambio della guardia, visto che Sorte, ex assessore regionale ai Trasporti nella giunta guidata da Roberto Maroni, prende il posto di Licia Ronzulli, alla quale il presidente Silvio Berlusconi ha lasciato la guida del gruppo dei senatori a Palazzo Madama.

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Onorevole, semplice avvicendamento o altro? 
«Ma no, tutto secondo copione. La Ronzulli aveva assunto l’incarico (di coordinatrice regionale, ndr) ad interim. Non esiste un caso Lombardia, mi creda».
Nemmeno postumi legati alla formazione della giunta regionale guidata dal governatore leghista, Attilio Fontana? 
«Il presidente della Regione lo vedrò molto presto. La squadra nominata è di altissimo livello e le scelte fatte da Fi le condivido in pieno. Ora dobbiamo guardare avanti...».
Prossime amministrative o europee? 
«Per quanto riguarda le comunali dei prossimi mesi le scelte sono già state fatte, e non posso fare altro che sostenerle, impostando la campagna elettorale. Avendo davanti solo due mesi di tempo c’è poco margine».
Invece per il parlamento europeo... 
«Beh, per quell’appuntamento dobbiamo iniziare a lavorare già ora. L’obiettivo è quello di metter giù una lista di alto profilo, con figure di grande esperienza e capacità».
Quindi il suo mandato principale sembra essere questo? 
«L’Europa è sempre più strategica e Forza Italia è una delle forze principali del Partito popolare europeo. Pensare di sottovalutare questo appuntamento sarebbe un grave errore. Le liste che formeremo vedranno la presenza di nomi competenti, politicamente forti».
Alle europee guardano anche altre forze politiche, sarà una bella gara allora? 
«Sicuramente. Ma Forza Italia resta il punto di riferimento dei moderati, liberali e atlantisti, con un grande spazio politico da recuperare. Il Terzo polo di Renzi e Calenda hanno fallito nella loro missione, mentre il Pd con la scelta di Elly Schlein, sta virando sempre più a sinistra. All’interno di questo quadro noi restiamo distanti dalla destra e distinti dalla sinistra».
Ecco, non è che dietro a queste nomine - coordinatori regionali e capogruppo alla Camera- si cela la necessità di ritrovare una linea di saldezza con gli altri partiti della maggioranza e con il governo stesso? 
«Forza Italia sostiene con lealtà questo governo e fa parte della maggioranza. Il centrodestra è unito e coeso, ma con le legittime sfumature su alcune questioni, su determinati temi».

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Non è che con la precedente gestione sfumature si erano accentuate? 
«Da sempre si discute e ci si confronta partendo dal proprio peso in campo. Noi non poniamo limiti a nessuno, questo è il nostro metodo al governo».
Ma questo giro di valzer è stato davvero guidato da Marta Fascina e Marina Berlusconi? 
«L’onorevole Fascina ha già smentito, con chiarezza e puntualità, l’inesistente narrazione che vuole il nostro movimento in una posizione di isolamento e marginalità».
Quindi ha fatto tutto Berlusconi? 
«Certo, come sempre. Le nomine sono solo il primo passo del grande obiettivo, da perseguire a breve termine: avere 8.000 riferimenti forzisti negli altrettanti Comuni italiani. Il presidente Berlusconi è in grande forma e sta lavorando su un numero impressionante di dossier».
In particolare? 
«È concentrato sulla riorganizzazione interna del nostro movimento e sulla definizione degli obiettivi programmatici di Fi quale forza di governo».
Quindi avanti tutta? 
«Con saggezza democristiana, pensando ad attraversare il fiume dove l’acqua è bassa...». Cara, vecchia, Balena bianca.

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