Una nuova arma per colpire il governo. Le Ong dopo il decreto varato dall’esecutivo che riduce il loro spazio di manovra hanno messo nel mirino Meloni e Piantedosi in modo subdolo. Come? Usando di fatto le segnalazioni di Alarm Phone, il ricognitore delle Ong che monitora il Mediterraneo per far pressione sull’Italia affinché spalanchi i porti ai parcono dei migranti. Per capire il tutto bisogna fare un passo indietro e tornare alla strage di Cutro. Dopo il naufragio e le polemiche strumentali da parte della sinistra sul governo, il telefono delle Ong è diventato rovente con segnalazioni continue e accuse alla nostra Guardia Costiera e al centro di monitoraggio di Roma. I messaggi che arrivano da parte di Alarm Phone hanno toni duri.
IL GIOCO SPORCO
È giusto sottolineare che la nostra Guardi Costiera e tutto il personale impegnato nella gestione di flussi migratori ha perfettamente sotto controllo tutta la situazione. Ma le Ong usano la linea di Alarm Phone per andare in pressing sulle nostre autorità: “Abbiamo perso i contatti con le 47 persone e siamo molto preoccupati! La cosiddetta guardia costiera libica ci ha detto che le autorità italiane avrebbero coordinato i soccorsi ma non danno alcuna informazione. Le persone devono essere salvate e portate in salvo in Europa ora”, aveva twittato qualche settimana fa il profilo twitter di Alarm Phone chiamando in causa l’Italia per un barcone in difficoltà. Poi sempre sui social è un diluvio di accuse (false) sulla Guardia Costiera italiana: “iamo scioccate. Secondo diverse fonti, decine di persone di questa barca sono annegate. Dalle h 2.28, dell'11 marzo, le autorità erano informate dell'urgenza e della situazione di pericolo. Le autorità italiane hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandole morire”, si legge in un messaggio postato circa due settimane fa. Una segnalazione che riguardava un natante in acque di competenza libiche. Ma il giochino è sempre lo stesso segnalare e poi accusare e magari insultare insinuando il vergognoso dubbio che l’Italia lasci morire i migranti in mare.
LINEA BOLLENTE
E a dare conto di questo assalto di segnalazioni senza fine che intasa i centralini dei soccorritori, già a conoscenza del quadro minuto per minuto, è lo sfogo durissimo con una nota della Guardia Costiera arrivato nella giornata di ieri. “Le continue chiamate dei mezzi aerei ong hanno sovraccaricato i sistemi di comunicazione del Centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato”, ha fatto sapere la Guardia Costiera. Poi il dito è stato puntato anche contro la Ocean Viking, che aveva segnalato gli spari della guardia costiera libica nella loro area Sar "senza riportarle al Paese di bandiera, come previsto dalle norme, bensì al Centro di coordinamento italiano, finendo anche questo col sovraccaricare il Centro nei momenti particolarmente intensi dei soccorsi". Insomma telefonate e segnalazioni che mandano in tilt una macchina che lavora a pieno regime e che ha un solo obiettivo salvare la vita di chi tenta la traversata disperata verso le coste dell’Europa. Il gioco sporco delle Ong ora è stato smascherato.