Che l’Unione europea, o almeno buona parte dei partiti che la governano, faccia il tifo per le Ong e le loro politiche immigrazioniste, è cosa nota. In questi giorni, per, chi dovesse trovarsi a transitare davanti alla sede di Bruxelles del Parlamento europeo, verrebbe accolto da decine di installazioni rappresentanti i “barconi” delle Organizzazioni non governative.
Una scena surreale che ha mandato su tutte le furie l’eurodeputata leghista Silvia Sardone: «Oggi la piazza di fronte al Parlamento Europeo sembra un ritrovo di un centro sociale. Un centinaio di “installazioni d’arte” rappresentate da barche con un chiaro messaggio pro accoglienza».
Si tratta di un’iniziativa portata avanti da AWO International, associazione per lo sviluppo della cooperazione e dell’azione umanitaria. «Il manifesto dell’evento chiede alle istituzioni europee di creare un sistema di asilo europeo equo- spiega Sardone -, di rafforzare la coesione sociale, sostenere l’integrazione, di portare avanti progetti di accesso facilitato al mercato del lavoro e opportunità di ricongiungimento familiare, di sviluppare la cultura dell’accoglienza, di ampliare le vie d’ingresso legali e sicure per i migranti. Secondo i proponenti il progetto artistico socio-critico, sviluppato da studenti di uni istituto di Dusseldorf insieme a degli artisti mira a sensibilizzare sulla necessità di offrire a tutti un’accoglienza dignitosa e di essere più umani. Insomma la solita retorica buonista e immigrazionista», attacca l’eurodeputata leghista.
«Tra le barche rappresentate ci sono anche raffigurazioni di due Ong tedesche note per la loro attività che favorisce l’immigrazione irregolare, come Sea Watch e Humanity. La prima, come ricordiamo tutti, nel 2019 aveva come “capitana” l’attuale eurodeputata Carola Rackete». Anche per questo, chiude Sardone, «chiederò con un’interrogazione al Parlamento europeo se ci sono coinvolgimenti e autorizzazioni da parte delle istituzioni europee per questa iniziativa e quali siano i collegamenti con le attività parlamentari. Non vorremmo che ripartisse l’ennesima campagna delle Ong contro qualsiasi riforma delle procedure di accoglienza, asilo e rimpatri che si attendono da anni a Bruxelles. Non abbiamo bisogno della solita propaganda venduta come “arte”, con un’impronta di estrema sinistra, a favore dell’accoglienza senza freni. Abbiamo invece urgenza di un’Europa che difenda i propri confini e che la smetta di facilitare le operazioni criminali dei trafficanti di uomini».