Immigrazione, 1 miliardo per l'ondata di sbarchi: ecco il conto

Eccolo, il nuovo conto economico di anni di finto buonismo di sinistra, dei porti non aperti ma spalancati, dell’avanti c’è posto e del relativo business dell’accoglienza: per far fronte all’ondata migratoria i Comuni italiani potrebbero dover sborsare oltre un miliardo di euro in più rispetto ai soldi già a bilancio e investiti sul territorio, soldi nostri, ovviamente. Per intenderci: l’Italia contribuisce con 460 milioni al fondo per l’Ucraina. L’accoglienza di massa ci costerebbe il doppio. È il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, delegato Anci all’immigrazione, ad avvertire della mastodontica cifra aggiuntiva di cui necessiterebbero le amministrazioni. La stima è «spannometrica», sottolinea il rappresentante dell’Associazione dei Comuni italiani, e d’altronde è molto difficile prevederla con estrema esattezza. E però Biffoni, sindaco del Pd ed ex deputato dem, indica una base di 500-600 milioni, «che possono arrivare anche a oltre il miliardo nel caso in cui il quadro degli arrivi dovesse ulteriormente peggiorare». Dunque anche nell’eventualità in cui l’impatto economico dei flussi migratori fosse al ribasso saremmo di fronte a un’emergenza. Poi ci si chiede, o meglio lo chiedono Pd e affini, perché il governo Meloni stia cercando coi pur limitati mezzi a disposizione di arginare le partenze clandestine. Che meno sono, meno morti producono. Che meno sono, meno pesano sui conti pubblici. I sindaci hanno già dovuto spremere le casse per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare le bollette, aumento partito ben prima dell’insediamento dell’attuale esecutivo, e ora iniziano a tremare di fronte al nuovo possibile salasso.

DA RENZI IN POI

Il costo giornaliero standard per ogni adulto è già di 50-60 euro, cifra che cresce in caso di minori non accompagnati odi persone con patologie. Il dem Biffoni afferma che «i sindaci chiedono che si smetta di trattare l’immigrazione come un tema di campagna elettorale», però poi aggiunge che «se fossimo cinici potremmo chiedere le ragioni del perché in poche settimane si è arrivati a più di 20mila arrivi». Cinico o no, l’ha chiesto, e la polemica è evidente. I numeri sono tali, consultabili sul sito del ministero dell’Interno, dunque nessuno può nasconderli. Ma stando sempre alle cifre del Viminale, il boom migratorio è coinciso col governo Renzi anno di (dis)grazia 2016 quando gli arrivi irregolari via mare furono 181.436, circa 30mila in più del 2015, sempre con Renzi premier. Il sindaco del Pd parla anche delle ritrosie di chi si è stancato dell’accoglienza di massa: «Di sicuro ci potranno essere resistenze politiche, questo non lo metto in dubbio, e allora bisogna che non arrivino queste persone». Un sindaco Dem che chiude i porti? No, e infatti prosegue: «I numeri sono qui a dirci che arrivano, allora una soluzione va trovata, servono sistemi premianti per i comuni che li accolgono», e avanti così. Nel frattempo la nave norvegese Geo Barents della Ong Medici Senza Frontiere ha attraccato a Bari con a bordo 190 migranti e l’autorità marittima di Lampedusa, sempre ieri, ha disposto il fermo della Louise Michel, dell’omonima Ong finanziata dall’artista Bansky, perché le 178 persone sbarcate sono state imbarcate con operazioni pericolose e vietate.

PARTENZE E MORTI

Al largo della Tunisia poi sono morti in almeno 29 mentre tentavano di raggiungere l’Italia, e i cadaveri sono stati recuperati davanti alle coste di Mahdia e Sfax. La Guardia costiera tunisina ha comunicato di aver fermato un’ottantina di imbarcazioni dirette verso le nostre coste negli ultimi 4 giorni e ha fermato 3mila migranti. Oggi a Tunisi arriverà il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni: sul tavolo aiuti Ue e cooperazione. Nelle acque di Cutro, tornando alla tragedia del 25 febbraio, è stata recuperata la 91esima vittima. È inoltre di 8 morti e 97 superstiti il bilancio di altri due naufragi in area di “ricerca e soccorso” maltese. Al porto di Roccella Jonica sono scesi 311 richiedenti asilo. 109 a Lampedusa, dove l’hotspot è stato parzialmente svuotato. La nostra Guardia costiera ha informato che in 48 ore ha soccorso altre 3.300 persone che erano su 58 imbarcazioni. Uno sforzo impressionante, che di certo però non impedirà alla sinistra di lanciare nuovamente le accuse più infamanti «alle destre».