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Lanfranco Cirillo: la villa di Putin, l'Artico e la guerra. Parla l'architetto (italiano) dello zar

di Eliana Giusto sabato 22 aprile 2023

4' di lettura

Lanfranco Cirillo, lei è stato definito "l'architetto di Putin" per aver progettato la mega villa di lusso del presidente russo vicino alla cittadina di Gelendshik sul Mar Nero... È corretto?
"Io nel 2006 ero l'architetto più in auge in Russia. Ben 44 oligarchi sono stati miei clienti. Questa non è una villa. È una dimora, un resort. Si tratta di 20mila metri quadrati con 32 stanze, bagni, giardini, anfiteatro, sale per congressi, spa, piscina, area ludo-ricreativa eccetera, eliporti".

A cosa si è ispirato per il progetto?
"Il progetto è tutto mio, mi sono ispirato al neoclassico italiano. Uno stile che come un sarto ho adattato al corpo del mio modello. Quindi l'ho adeguato al gusto e alle tradizioni proprie della Russia che è anche Asia".

Gli interni li ha scelti lei?
"Sulla parte estetica ho imposto lo stile italiano. In quegli anni ero ambasciatore del Made in Italy in Russia, ora sono ricercato dall'Interpol..."

Su Cirillo infatti pende un mandato d'arresto firmato dalla procura di Brescia nell'ambito di un'inchiesta per reati fiscali. "Il processo va avanti", spiega. "Vivo in Russia, l'Italia non ha chiesto l'estradizione", precisa.amareggiato. 

Ma è vero che per l'anfiteatro della "villa di Putin" ha preso spunto da quello a Villa Certosa di Silvio Berlusconi?
"Quando si parla di anfiteatro vista mare io penso a quello di Taormina. Non a Villa Certosa. Eppoi la villa di Berlusconi è una costruzione tipica sarda".

Magari Putin, essendo stato a Villa Certosa, avrebbe potuto chiederle di fare qualcosa di simile per lui...
"Se fosse stata casa di Putin... Ma non lo è. Io non ho mai parlato con Putin di quel progetto. Ho parlato con lui ma in altre occasioni e momenti. È stato Navalny (principale oppositore del presidente russo, attualmente in carcere, ndr) a creare un case con quel filmato che non è ripreso davvero dall'interno del resort perché si tratta di ricostruzioni al computer. Navalny mi ha reso famoso ma mi ha creato molti problemi collaterali".

Ma le immagini che si vedono nel video di Navalny assomigliano almeno al resort così com'è?
"La somiglianza c'è ma non nei colori, nei materiali utilizzati. Ci sono boiserie classiche color bianco avorio con decorazioni in oro. Ci sono affrescature. Lo stile è anche caucasico".

Un lavoro molto importante. Quanto tempo ci è voluto per realizzare il progetto?
"Dal 2006 al 2012/13. Sono andato avanti e indietro per seguire i lavori. Ma ho realizzato anche altri progetti, più grossi".

Tipo?
"Residenze importanti a Mosca. Quelli erano anni in cui si faceva a gara a chi aveva la casa più grande, come negli Stati Uniti si faceva per le auto negli anni Cinquanta".

Ora a cosa sta lavorando?
"Mi sto dedicando al clima e altri progetti benefici da quando mia figlia Elisabetta è morta, nel 2019, per un cancro. Lo studio di architettura l'ho chiuso. Produco vino sul Mar Nero, tengo conferenze all'Università. Sono appena tornato da una spedizione sull'Artico. Non sto mai fermo".

Ci parli della spedizione.
"Sono sei anni che nessuno va al Polo Nord. Ora sono riuscito a mettere insieme scienziati di diverse nazionalità, svizzeri, svedesi, francesi e russi - purtroppo nessun italiano - e siamo partiti da Mosca con un volo per Khatanga. Da lì abbiamo proseguito per Baranov, dove c’è la base scientifica permanente artica. Il campo base è stato posto a 89 gradi Nord. Dove dieci paracadutisti si sono paracadutati e hanno portato un trattore per aprire una pista. C'erano 40 gradi sotto zero. Ho ancora un problema di congelamento allo zigomo".

Qual è lo scopo della spedizione?
"La spedizione è coordinata dall’Ari (Arctic and Antarctic Research Institute), il più grande istituto Artico del mondo. La ricerca consiste nei prelievi di ghiaccio e delle acque sotto la calotta per ricercare nano plastiche ed eventuali segni di inquinamento, e stimare le tempistiche dello scioglimento dei ghiacci. Basti pensare che la calotta si è già ridotta da 4,8 metri a 1,7. Ma voglio sottolineare una cosa...".

Dica.
"Questa spedizione è anche un messaggio di pace. La scienza deve andare oltre le divisioni. Prima c'era il muro di Berlino, ora c'è quello che io chiamo il muro di Kiev. E la Russia appare come il Male".

Come vive lei questa guerra?
"È un dramma. Russi e ucraini sono popoli fratelli". 

Secondo lei quando si arriverà alla pace?
"Il mondo anglosassone per ora vuole che la guerra continui. Secondo me durerà fino all'anno prossimo, quando ci saranno le elezioni negli Stati Uniti. Ma con la guerra si perde tutti. Anche l'Europa avrà grandi problemi...".
 
In Russia non ce ne sono?
"In Russia l'economia tiene. Ha girato la bussola verso Est, Cina, India. A Mosca non circolano più dollari. Ma i turisti non mancano perché non è difficile ottenere i visti. E poi ci sono ancora ristoranti italiani. Anzi, le dico, il 92 per cento delle aziende italiane che erano presenti in Russia prima della guerra ci sono ancora. Si possono sempre comprare vestiti di Armani e auto Mercedes. Il businness è businness. Mentre sui giornali italiani vedo tanta ipocrisia".

Nel 2014 Putin le ha conferito la cittadinanza russa con decreto presidenziale. Lei vive in Russia, non ha nostalgia dell'Italia? 
"Sono fiero e orgoglioso di essere un cittadino russo. In Italia mi hanno tolto tutto, non posso neanche andare al cimitero a trovare mia figlia. Sono un effetto collaterale di questa guerra".
 

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