Matteo Salvini
Nessuna corruzione internazionale, nessun finanziamento illecito alla Lega. Il caso dei fondi russi al Carroccio - quei presunti 65 milioni di euro che sarebbero dovuti entrare nella casse di via Bellerio dalla compravendita a sconto di una maxi partita di petrolio da vendere all’Eni, con l’interposizione di una banca per finanziare la campagna elettorale alle europee 2019 - si conclude così. Con un nulla di fatto. Con l’archiviazione delle posizioni dell’ex presidente dell’associazione Lombardia-Russia ed ex portavoce e membro dello staff di Matteo Salvini, Gianluca Savoini, dell’ex bancario Francesco Vannucci e dell’avvocato Gianluca Meranda. È la decisione della gip di Milano, Stefania Donadeo, che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e dei pm Giovanni Polizzi e Cecilia Vassena che avevano avviato le indagini sull’incontro del 18 ottobre 2018 nel celebre hotel Metropol di Mosca dopo la pubblicazione di due articoli sull’Espresso, del Libro nero della Lega di Giovanni Tizian e Stefano Vergine e di un articolo sul magazine Usa Buzzfeednews. Le “indagini svolte non consentono di formulare una ragionevole ipotesi di condanna”. Dell’affare “non si sono perfezionate neppure le prime fasi”, non si è mai conclusa “la fase di destinazione di una certa percentuale alla Lega ma neanche l’operazione principale di compravendita di prodotti petroliferi”.
E i giornaloni non esattamente simpatizzanti della Lega – Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Fatto quotidiano – quelli che avevano gridato contro Salvini ieri, come trattano la notizia oggi? Citiamo prima qualche titolo di allora, così, tanto per rinfrescarci la memoria. 11 luglio 2019. La Repubblica titola a tutta pagina: “Ombre russe sulla Lega”, quindi nel sommario: “Ecco gli audio dell’incontro di Gianluca Savoini, ‘l’ambasciatore’ di Salvini, con gli emissari del Cremlino”. La Stampa, in apertura del quotidiano: “Tra i contatti di Salvini anche l’oligarca russo sanzionato da Usa e Ue”. Il Fatto quotidiano: “Lega, dalla Russia con gasolio”.
Il Corriere apre anch’esso sui fondi russi alla Lega ma tiene i toni un po’ più bassi: “Un audio da Mosca: ‘Fondi alla Lega’. È scontro con i 5S”. Il giorno seguente, il 12 luglio 2019, in edicola i titoli sono dello stesso tenore, se non peggio. “Moscopoli”, si legge su La Repubblica dove c’è anche un editoriale di Ezio Mauro titolato “Il mondo occulto della Lega”. “L’affare russo s’ingrossa: indagato l’uomo di Salvini”, titola il Fatto quotidiano diretto da Marco Travaglio, che pubblica anche una vignetta di Mannelli dove si vede Salvini e un cetriolo che sta per arrivargli nel di dietro. “Inchiesta sulla Lega e i russi”, apre più sobriamente il Corriere.
E oggi? Notiamo le differenze. 28 aprile 2023. Nessuna traccia della notizia sulla prima pagina de Il Corriere della Sera che trova spazio a pagina 10: "Lega-fondi russi, caso archiviato. 'A Mosca l'affare non fu concluso'". Anche La Repubblica diretta da Maurizio Molinari si guarda bene dal riportare il caso sulla copertina e il caso che finisce a pagina 12 dove nel titolo che annuncia l'archiviazione dell'inchiesta si rimarca: "Ma il negoziato ci fu". Su La Stampa di Massimo Giannini la notizia appare invece in prima pagina e poi c'è un articolo dove si sottolinea: "Decisivo il muro alzato da Mosca". Stessa cosa su Il Fatto quotidiano che rimarca che "Savoini provò a finanziare la Lega". Come dire, innocenti questi leghisti, ma non troppo.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.