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Lavoro, col decreto del governo ci saranno 145mila assunzioni

di Antonio Castro domenica 7 maggio 2023

Il ministro Calderone

3' di lettura

La stima della relazione tecnica che accompagna il decreto Lavoro è che l’assegno di inclusione possa portare a 145mila nuove assunzioni. Saranno possibili 65mila assunzioni 18mila contratti a tempo indeterminato e 47mila a tempo determinato e stagionale - con gli sgravi contributivi per chi assume i percettori dell’Assegno di inclusione che scatterà nel 2024. Secondo la relazione tecnica allegata al decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale si prevedono altre 80mila stabilizzazioni con gli sgravi per chi assume i percettori del Supporto per la formazione e il lavoro: per il 2024 si ipotizzano 25mila contratti a tempo indeterminato e 55mila a tempo determinato e stagionali, che dal 2025 diventano rispettivamente 6mila e 13mila.

BONUS STABILIZZAZIONE - Il decreto dovrebbe far decollare 145mila nuovi posti di lavoro. Poi bisognerà vedere quanti accetteranno il percorso di formazione per l’avviamento al lavoro che prevede una indennità di 350 euro per 12 mesi. Il Supporto per la formazione e il lavoro - nelle intenzioni del governo - dovrebbe portare nel mondo del lavoro la platea degli “occupabili” (vale a dire quelli trai 18 e i 59 anni) in condizioni di povertà. L’Assegno di inclusione (Adi) scatterà a settembre e prevede importo massimo, a persona, di 480 euro. Indennizzo, esente Irpes, che sarà erogato dall’Inps per massimo 18 mesi, a cui si possono aggiungere 280 euro mensili per chi vive in affitto.

Perplesso sull’efficacia effettiva dei bonus assunzione il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che scandisce: «Io assumo chi mi serve, non assumo perché misi dà lo sgravio. Se ci sono delle risorse, siano messe sul taglio delle tasse sul lavoro», ribatte il leader di Viale dell’Astronomia che confida in un intervento ulteriore: «La vera sfida», mette le mani avanti, «sarà il taglio con la prossima legge di Bilancio».

Per l’ex ministra del Lavoro, Elsa Fornero, il provvedimento non è «tutto da demonizzare», anche se, osserva, «ci sono misure ammantate dal desiderio di rivalsa», ad esempio sul Reddito di Cittadinanza».

Nonostante le ritrosie di Confindustria sui bonus assunzione la norma prevede che per le stabilizzazioni «a tempo indeterminato o di apprendistato, per 12 mesi», venga riconosciuti l'esonero del 100% dei contributi previdenziali, fino a 8mila euro l’anno. Si dimezza al 50% e fino a 4mila euro l’anno in caso di contratto a tempo determinato o stagionale. Se il Reddito di cittadinanza generalizzato scomparirà per chi non può lavorare (per età o condizione personale) è in arrivo l’Assegno di inclusione, rivolto alle famiglie in cui sono presenti disabili, minori o over-60. La platea ipotizzata dalla Ragioneria è determinata in 733mila nuclei, per una spesa di oltre 5,48 miliardi nel 2024.

MARITTIMI DA IMBARCARE - Si ipotizza che possano essere assunti 39mila giovani sotto i 30 anni che oggi non lavorano e non studiano (i cosiddetti Neet). L’incentivo che verrà riconosciuto dall’Inps alle aziende è pari al 60% della retribuzione, per un periodo di 12 mesi, per le nuove assunzioni in quei sette mesi. Nell’attesa che la macchina formativa decolli esistono settori in evidente sofferenza, come quello dei marittimi. Già ora mancano la bellezza di oltre 1.100 lavoratori marittimi italiani (dagli ufficiali di macchina e di coperta agli operai fino ai cuochi e camerieri) disponibili all’imbarco. E così per i traghetti (che trasportino passeggeri, auto, camion e rimorchi) si prevede una deroga temporanea all’obbligo di avere solo marittimi europei, per un massimo di tre mesi, per garantire l’operatività dei servizi e la continuità territoriale. 

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