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Verona, l'ultima del Pd: un manuale per genitori trans

di Alessandro Gonzato lunedì 15 maggio 2023

3' di lettura

Dovrebbe esserci un limite a tutto. E invece c’è il Comune dem di Verona. Talmente oltre che sponsorizza l’inseminazione artificiale fai date. In casa, magari in cameretta di nascosto dai genitori. Non ci credete? Non ci credevamo neanche noi. E invece... È tutto sul sito dell’amministrazione ultra-progressista dell’ex calciatore Damiano Tommasi, sindaco per una congiuntura astrale causata dalla spaccatura del centrodestra alle elezioni del giugno scorso. Da oggi il Comune guidato dal Pd celebra per otto giorni di fila la giornata internazionale contro l’omolesbotransfobia, e sabato prossimo il Circolo Pink col patrocinio del municipio presenterà il libro “Trans* con figl*, suggerimenti per (futur*) genitori trans* e loro alleat*”, e gli asterischi sono al posto dello schwa, simbolo distintivo dell’ultra-progresso che considera defunta la differenza tra maschi e femmine. Pagina 24: «Il metodo della pipetta è quello più semplice e accessibile per fecondare un ovulo senza rapporto sessuale. Non è necessaria la presenza di un medico e può essere eseguito a casa».

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TUTTO VERO - Ora ci credete? Fermi, c’è di più. Sempre il manuale: «Requisito necessario è che la donazione di sperma avvenga in forma privata. La parte donatrice deve masturbarsi, e grazie a una pipetta o siringa lo sperma viene inserito in vagina. I costi di questo tipo di inseminazione sono molto bassi. Ovviamente», sottolinea il vademecum, «non è possibile usare lo sperma proveniente da una banca del seme. Le probabilità di successo della tecnica dipendono dall’età della persona che riceve lo sperma e dalla qualità degli spermatozoi e degli ovuli, e sono paragonabili alla fecondazione ottenuta mediante rapporto sessuale». Il manuale, si legge sulla copertina, è a cura - tra gli altri dell’Arcigay, del Gruppo Trans, della Rete Genitori Rainbow (genitori “arcobaleno”). Sulla quarta di copertina c’è un ragazzone di colore incinto. Fino a ieri la “svolta” a sinistra di Verona aveva portato alla presidenza della maggior fondazione sportiva della città, la “Bentegodi”, un presidente, Giorgio Pasetto- nominato da Tommasi- a favore della cannabis, battaglia propugnata sui social, nulla di nascosto, niente a che vedere con la “pipetta” in camera.

Ora il salto di qualità. Il Comune è per l’iscrizione all’anagrafe dei figli delle coppie gay e in Consiglio comunale c’è chi vorrebbe la legalizzazione dell’utero in affitto. Torniamo agli otto giorni di manifestazione.

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IL MONDO FLUIDO - Stasera, alle 20.30 al Bastione Maddalene nel cuore della città, c’è la proiezione del film “Priscilla regina del deserto” in cui Bernadette Bassenger, Mitzi Del Bra e Felicia Jollygoodfellow, nomi d’arte di Anthony “Tick” Belrose e Adam Whitely sono una transessuale e due drag queen che si esibiscono nei più famosi gay bar di Sydney. È una battaglia, quella della giunta progressista di Verona, che in nome della propaganda gender-Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) ha usato persino i bambini.

Perfino la festa in difesa dell’ambiente, il mese scorso - Libero lo ha riportato ampiamente - è stata buona per propagandare l’ideologia fluida. La “Festa dei Fiori”, c’era scritto così nel volantino pubblicizzato dal Comune, era rivolta «ai bambin* a partire dai 6 anni in su». La missione di questa sinistra è di annientare l’identità sessuale. La registrazione all’anagrafe dei figli delle coppie gay - venerdì a Torino c’è stata la prima grande manifestazione - è solo il primo passo che per una parte dei “compagni” dovrebbe portare alla legalizzazione della maternità surrogata, l’utero in affitto, maternità surrogata. Intanto Tommasi ha già annientato le strade, a pezzi, perché ha aperto in un colpo solo il più grande cantiere che la città ricordi, obiettivo la realizzazione del filobus (nell’anno del Signore 2023). Traffico paralizzato in una città storicamente vivibile. A Milano, a confronto, è una pacchia. È il progresso, cari lettori. 

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