Lo spoil system è quanto di più naturale avvenga nel rapporto tra la politica e le nomine: chi vince mette i propri uomini e le proprie donne ove vi sia la necessità, chi perde salta un turno. Un meccanismo chiaro e alla luce del sole, eppure mai come questa volta si verificano i cosiddetti “due pesi due misure”. Se è la sinistra a governare tale costume è implicito, si fa ma non si dice. Ora governa la destra, una destra diversa dalle precedenti, una destra che considera finalmente strategica la cultura e reclama di dire la propria là dove compete. Guai! Ecco che l’opinione pubblica montata dai quotidiani, dagli intellettuali, dagli opinion leader autonominatisi, si ribella e ribalta quel fenomeno da sempre praticato come una minaccia alla democrazia.
L’ho affermato sabato nel “vituperato” dibattito al Salone del libro su intellettuali e destra, proclamandomi teorico dello spoil system e auspicando che il governo faccia il suo dovere mettendo nei posti che contano i migliori della nostra area politica. Lo dico con forza perché reduce da esperienze di altre destre di governo, propense a lasciare la cultura agli altri perché non avrebbe rappresentato un bacino sufficiente di voti. Errore gravissimo, superato dai fatti: intellettuali di destra ce ne sono e sono pure preparati, non coinvolgerli e lasciare il boccino nella solita mano sinistra sarebbe imperdonabile.
IL CASO FRANCESCHINI
Dario Franceschini, a lungo ministro della cultura in diversi governi, mise in pratica lo spoil system dalla prima nomina all’ultima. Anche sul Salone del libro fece valere il suo peso politico. Nel 2017 Nicola Lagioia venne scelto direttore con un accordo, benedetto da Roma, tra l’amministrazione Cinque Stelle che governava il Comune di Torino e Sergio Chiamparino, presidente Pd della Regione Piemonte. Il disegno venne completato dalla designazione di Massimo Bray alla presidenza del Circolo dei lettori, ovvero la macchina organizzativa, che per otto anni avevo occupato io: mi venne chiesto di dimettermi e io ci misi venti minuti come logico accada. Dopo circa 45 giorni Bray si accorse che il compito era davvero oneroso. Per gli appassionati di poltrone, ricordo che a parte rare eccezioni le presidenze sono gratuite, gli incarichi che contano vanno dai 100mila euro annui, e di quelli la sinistra non ne ha mai lasciato libero uno per le opposizioni, troppa gente da piazzare. A guardare i risultati del lungo dominio della sinistra non è che siano stati poi così esaltanti e anzi un cambio della guardia favorirebbe una visione diversa, meno conservatrice (nel senso che non cambia mai e fa sempre le stesse cose). Urgono facce nuove, nuove prospettive, nuovi pensieri, diverse strategie. La sinistra su determinati campi non ha mai considerato la possibilità dell’alternanza, fatto altrove normale.
In passato il centrodestra ha preferito non toccare nulla con una logica del “lascia fare” che ha penalizzato soprattutto gli intellettuali di area, messi nell’angolo più dal fuoco amico che dagli avversari. Che sia giunta l’ora di riscrivere gli equilibri non sono solo io a dirlo, nel dibattito al Salone lo ha sostenuto anche Giordano Bruno Guerri. Se non fosse stato nominato al Vittoriale nel 2009 (stesso anno del mio Padiglione Italia con Beatrice Buscaroli per cooptazione diretta dell’allora ministro Sandro Bondi) avremmo avuto l’occasione di trasformare un posto dimenticato in uno dei luoghi più interessanti e vivi del turismo artistico in Italia?
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.