Approfittando del G7 che si è tenuto in Giappone, a Ise-Shima, il vice ministro alle infrastrutture Edoardo Rixi ha fatto un salto a Kobe, da dove parte il ponte di Akashi che, attraversando l’omonimo stretto, collega la città con l’isola di Awaji. Questa circostanza vi ricorda qualcosa? Magari la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina? Esatto. Infatti il modello a cui si ispira il nostro ponte è proprio quello giapponese che - e non è un caso- è stato costruito dalla Ihi Corporation che fa parte del consorzio che ha vinto la gara per la costruzione del collegamento tra Calabria e Sicilia. Rixi si è recato di persona a vedere quello che, con i suoi 3,9 chilometri, è a tutti gli effetti il secondo ponte sospeso più lungo del mondo. «Il nostro ponte sarà più largo e avrà in più la linea ferroviaria per collegare finalmente con l’alta velocità la Sicilia al resto del continente», ha spiegato Rixi.
NUMERI INTERESSANTI
«Pensiamo in un anno e mezzo di iniziare la costruzione e per farlo prendiamo ad esempio opere come il ponte Akashi, che ha cambiato il paradigma di sviluppo di tutta un’area del Giappone e ha contribuito, non solo al rilancio del sistema viabilistico e trasportistico dei collegamenti, ma rappresenta un’opera simbolica a livello mondiale. Per noi - conclude il vice ministro- è importante rimettere al centro il Mediterraneo anche nella politica del G7 un’opera iconica come quella del ponte sullo Stretto, che sarà la struttura a campata unica più lunga del mondo e, come detto, oltre ad avere il transito automobilistico, avrà linee ferroviarie ad alta velocità e consentirà di far diventare l’Italia e la Sicilia in particolare, il punto di arrivo del corridoio che da Palermo-Catania arriverà fino alla Scandinavia».
Il ponte di Akashi, poi, non solo ha ispirato il ponte sullo Stretto, ma questa costruzione risponde a molte delle obiezioni che i gufi stanno mettendo sul piatto. Intanto le sue corsie vengono percorse ogni giorno da oltre 39mila veicoli, ma soprattutto il ponte sullo stretto di Akashi ha retto al terribile terremoto che ha scosso Kobe- mietendo oltre 6mila vittime - il 17 gennaio 1995, che ha avuto come epicentro proprio nella faglia dello stretto di Akashi. Di più, durante la sua progettazione, il governo giapponese fece costruire due modelli in scala uno a cento per poi testarli in galleria del vento per assicurarsi che la struttura potesse reggere ai terribili venti che battono lo stretto e che arrivano anche a una velocità di 150 chilometri orari. Insomma condizioni molto simili a quelle che i più catastrofisti hanno predetto per il ponte sullo Stretto di Messina. Ed è per questo che il ponte di Akashi è stato preso a modello per la costruzione del nostro. E non è un caso neppure che la Ihi Corporation faccia parte del consorzio internazionale che opererà nel braccio di Mediterraneo tra Calabria e Sicilia.
IL BILATERALE
Ilviaggio giapponese di Rixi è servito anche per stringere importanti relazioni internazionali. Su tutte spicca il bilaterale con il ministro ucraino alle Infrastrutture Oleksadr Kubrakov, durante il quale Rixi ha parlato della ricostruzione post bellica dell’Ucraina. «Innanzitutto ho ribadito il nostro sostegno e la vicinanza dell’Italia al suo popolo- spiega il vice ministro -. La ricostruzione dell’Ucraina è stata al centro della riunione del G7 e continuerà ad esserlo anche sotto la presidenza italiana, consci dell’importanza di canalizzare risorse sui trasporti. L’Italia- ha ribadito Rixi - è pronta a mettere a disposizione anche l’esperienza che stiamo maturando col nuovo Codice degli appalti pubblici che concilia trasparenza, semplificazione, apertura alla concorrenza e al mercato. Il G7 - ha concluso il leghista - dovrà dare priorità a ricostruzione, modernizzazione e infrastrutturazione dei porti ucraini. Si tratta di una sfida complessa che richiede uno sforzo corale della comunità internazionale, rispetto al quale l’Italia intende giocare un ruolo da protagonista».
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.