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Berlusconi, una macchina da voti: tutti i guizzi alle urne che nessuno si aspettava

di Maria Pia Petraroli martedì 27 giugno 2023

3' di lettura

"Dedichiamo la vittoria in Molise e lo straordinario risultato di Forza Italia al Presidente Berlusconi": Antonio Tajani lo ha scritto ieri su Twitter commentando il trionfo del centrodestra e del candidato azzurro Francesco Roberti alle Regionali. Un vero e proprio boom per Forza Italia, che ha ottenuto più voti sia rispetto alle precedenti regionali, quelle del 2018, sia rispetto all'esito delle politiche dello scorso settembre. Quasi inevitabile pensare che il nome del Cav porti ancora tanti consensi, anche dopo la scomparsa, avvenuta lo scorso 12 giugno. Gli effetti post-mortem dell'ex premier si sono visti pure nelle ultime rilevazioni, che danno Forza Italia quasi sempre in crescita. Per diversi osservatori, si tratterebbe di una sorta di effetto nostalgia legato proprio alla scomparsa del leader azzurro. In uno degli ultimi sondaggi di Noto per Porta a Porta, si vede come Forza Italia arrivi addirittura al 10%.

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Quella in Molise, comunque, non è stata l'unica sorpresa elettorale di Berlusconi. Che ha attirato consensi e ribaltato la situazione più volte nel corso della sua lunga carriera politica, lasciando spesso i suoi avversari a bocca aperta. Già le sue prime elezioni, quando scese in campo nel 1994, furono un successo inaspettato. Quando l’imprenditore annunciò in un video-messaggio fatto recapitare alle principali redazioni dei telegiornali la sua “discesa in campo” alla guida di una nuova formazione di centro-destra, furono in molti a storcere il naso. E molti lo diedero per spacciato contro la “gioiosa macchina da guerra” guidata da Achille Occhetto e composta da Partito Democratico della Sinistra, Rifondazione Comunista, Verdi e socialisti. Nonostante fosse stato sottovalutato, alla fine il suo si impose come primo partito. 

Altra grande sorpresa nel 1996, dopo un'esperienza di governo non proprio positiva. Tutti si aspettavano un fallimento totale per Berlusconi alle politiche, ma non andò così. A vincere fu la coalizione dell'Ulivo guidata da Romano Prodi col 38,5% dei voti. Forza Italia, però, riuscì comunque ad arrivare come secondo partito, stupendo tutti quelli che avevano dato il Cav per perso. Simile la situazione nel 2006, quando il leader azzurro tornò a scontrarsi con la sinistra di Prodi e perse per una manciata di voti. Basti pensare che all'epoca, dopo la comunicazione dei risultati da parte del Viminale, l'Unione proclamò la vittoria, ma la coalizione di centrodestra non accettò immediatamente il risultato della consultazione elettorale per via del minimo scarto di voti. 

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Si sbagliò, poi, anche chi pensava che il Cav fosse finito nel 2013, dopo l'addio a Palazzo Chigi per via dell'impennata dello spread e dell'esplosione della crisi del debito. Una situazione critica che portò alla nascita del governo Monti. Nonostante questo, Berlusconi riuscì comunque a ottenere un risultato clamoroso e, anche questa volta, inaspettato. Ne seguì la non-vittoria di Bersani, che non riuscì a trovare alleanze con altri partiti per provare ad avere la maggioranza al Senato. Alla base dei trionfi di Berlusconi ci sono sempre state le sue abilità di comunicatore. Basti pensare alla scenetta risalente proprio al 2013, prima delle elezioni, quando il Cav pulì la sedia del suo rivale Marco Travaglio nello studio di Michele Santoro nella trasmissione Servizio Pubblico. Una spazzolata che molto probabilmente gli valse le elezioni. L'ultima sorpresa il leader azzurro la tirò fuori alle politiche del 2018. Pur subendo il sorpasso della Lega in quella tornata elettorale, riuscì comunque a raggiungere un risultato in doppia cifra, il 14% alla Camera e al Senato. 

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