CATEGORIE

Fisco, il magazzino degli orrori tributari: 1.100 miliardi di cartelle non riscosse

di Pietro De Leo lunedì 17 luglio 2023

3' di lettura

È stata anche ieri al centro del confronto politico la proposta lanciata sabato da Matteo Salvini, leader della Lega e vicepresidente del Consiglio, su un’iniziativa di pace fiscale. Tenendo fermo il principio della certezza del diritto per gli evasori totali, aveva detto: «Se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene diamo una parte e azzeriamo tutto il resto». Ieri, il ministro delle infrastrutture è dunque tornato sull’argomento: «Serve una grande e definitiva pace fiscale per liberare milioni di italiani ostaggio di cartelle esattoriali di importo limitato esercitando invece massima durezza sui grandi evasori, addirittura sconosciuti al fisco. Alla sinistra delle tasse non piace? È la conferma che siamo sulla giusta strada, quella del buonsenso». Già, perché la proposta, sin dalla prima enunciazione, era stata bersagliata da valanghe di strali.

Salvini, "pace fiscale". Così vuole liberare i tartassati dal fisco

Con un abile colpo di lombi e con un singulto tributario alla Ronald Reagan (quando il presidente affermava, non a torto...


FURBI ED EVASORI
Che non mancano neanche di domenica. Luana Zanella, di Avs, lancia un’accusa a Salvini: «Non è interessato a sostenere famiglie e imprese: lui vuole solo dare un messaggio chiaro agli evasori. Proponendo un nuovo condono fiscale, i leghisti dimostrano disprezzo per tutti coloro, i più, che hanno contribuito alla vita del Paese pagando la loro parte e senza i quale saremmo in bancarotta». Tutto in linea con quanto aveva dichiarato, sabato, il leader dei verdi Angelo Bonelli, imputando al governo di premiare «furbi ed evasori». Critiche a cui ieri, dalla Lega, ha risposto il deputato Nicola Ottaviani: «Da una parte c’è il vicepremier e ministro Matteo Salvini che cerca soluzioni per aiutare e sostenere quelle famiglie e imprese che hanno difficoltà con le tasse.

Tassi, se si fermano bisognerà sostenere piccole e grandi imprese

Brillante la settimana che si chiude per i principali indici mondiali. Piazza Affari si è destreggiata in maniera...


Dall’altra la critica irricevibile di chi, quando ha dovuto premiare qualcuno, ha scelto Soumahoro». Insomma, lo scontro è alquanto rumoroso. E lo confermano le parole del vicecapogruppo del Pd al Senato, Franco Mirabelli, che ha twittato: «La pace fiscale di Salvini sarebbe l'ennesimo inaccettabile condono, un insulto per chi paga e ha pagato le tasse fini all'ultimo euro e un pericolo per chi ha bisogno dei servizi pubblici». Dunque, le tesi della sinistra di questi giorni si riassumono nel tratteggiare i contorni di un governo di centrodestra che strizza l’occhio ai furbi, oppure (piccola variante) che bastona i poveri ma aiuta gli evasori. Ma le cose stanno esattamente così? In realtà no. Perché quel dato su cui a sinistra paiono sorvolare è l’enorme ammontare dei crediti vecchi giacenti nel “magazzino fiscale” italiano, spesso difficilmente o per nulla esigibili, cui fanno da cornice estenuanti contenziosi che appesantiscono il contribuente, ancor peggio quando quest’ultimo è persona giuridica.


CREDITI VETUSTI
A fare il quadro della situazione è stato, più volte, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Ebbene, quando intervenne in audizione alla Camera, in Commissione Finanze, sulla delega fiscale spiegò, cifre alla mano: «La progressiva stratificazione di crediti vetusti, non riscossi e di fatto in buona parte non riscuotibili, ossia il ‘magazzino della riscossione’, alla data del 31 dicembre 2022 ha raggiunto l’importo residuo di circa 1.153 miliardi di euro». Altro aspetto, poi, è l’effettiva possibilità di riscuotere questo ammontare. Qui torniamo indietro di un anno, al maggio 2022. Parlando a Skytg24, Ruffini ebbe a sottolineare: «Dei 1100 miliardi di euro fra tasse, imposte, contributi non riscossi che costituiscono il cosiddetto magazzino, se ne potranno riscuotere qualche decina di miliardi, o comunque sotto i cento».

A testimonianza di quanto sia necessario “sgonfiare” quel bubbone. E peraltro, al di là della declinazione pratica delle norme, il principio di una mano tesa verso quei contribuenti in difficoltà che avessero conti aperti con il fisco, nel corso degli ultimi anni è stato più volte applicato. Anche quando alla guida del Paese c’erano quel Pd e quel Movimento 5 Stelle che ora vanno giù di bacchetta (sabato non è mancata neanche la dura reazione di Conte). Risale al 2016, per esempio, una rottamazione introdotta dal governo Renzi, allora leader dem, poi i termini furono estesi qualche mese dopo, nel 2017, dall’esecutivo Gentiloni. Nel 2018 poi, con il governo Conte 1 (Lega-Movimento 5 Stelle), arrivò il principio del “saldo e stralcio”, rivolto ai soggetti con Isee basso. E venne introdotta la “rottamazione ter”. Nel 2021, inoltre con il Decreto Sostegni (governo Draghi, con dentro anche Pd e Movimento 5 Stelle) furono spostati in là i termini di pagamento, stabiliti nei precedenti provvedimenti di rateizzazione, per quelle tranches non ancora corrisposte. Evidentemente, però, qualcuno, quando è all’opposizione sceglie la scorciatoia moralistica. 

Il Carroccio Lega, Silvia Sardone vice di Salvini: la rivoluzione è completa

La mossa Firenze, il tassista-eroe: come cattura il ladro

Auto impazzita Milano, nordafricano buca l'alt e scappa contromano: caos in città

tag

Lega, Silvia Sardone vice di Salvini: la rivoluzione è completa

Firenze, il tassista-eroe: come cattura il ladro

Milano, nordafricano buca l'alt e scappa contromano: caos in città

Marine Le Pen a Quarta repubblica: "Censurano chi è contro questa Ue"

Marco Bassani: L'europeismo trasformato in un culto neo-marxista

Infuria la polemica su un documento che credo debba essere posto nella giusta luce. È vero che occorre contestual...
Marco Bassani

Patricelli: La verità nascosta dal Pci su chi uccise il Duce

Un cold case da ottanta anni nella ghiacciaia della storia, con un enigma avvolto da un mistero. In attesa che l’e...
Marco Patricelli

Calessi: Bertinotti e Fini, uniti dalla Lega ma separati sulla guerra

Il rosso e il nero a casa della Lega. Sono stati loro, Fausto Bertinotti e Gianfranco Fini, intervistati dal direttore d...
Elisa Calessi

De Leo, Salvini dopo la telefonata con Vance: "Frizioni? Siamo su scherzi a parte"

La telefonata con J. D. Vance e la contrarietà rispetto alle ipotesi di riarmo. Il vicepresidente del Consiglio M...
Pietro De Leo