Da consigliere lombardo dovrei forse occuparmi soltanto dell’attività del Consiglio di cui sono membro, tuttavia da giornalista (ficcanaso) e anche da cittadino intendo denunciare un fatto che ritengo indegno di qualsiasi Paese civile: il Consiglio regionale della Liguria di recente ha approvato un emendamento che autorizza, ovviamente sul territorio ligure, la caccia con arco e frecce. Un ritorno alla preistoria che è parso inaccettabile non solo agli animalisti, i quali hanno promosso una raccolta di firme sulla rete per porre fine a questa barbarie, ma a chiunque disponga di un minimo di sensibilità, dal momento che tale tecnica arreca inutili sofferenze alle prede, condannate ad una lunga e atroce agonia, che può protrarsi per giorni, per il godimento del cacciatore. Segnalo inoltre che il prolungamento dei periodi di caccia può essere rischioso pure per le persone che frequentano i boschi o le campagne, le quali potrebbero ritrovarsi trafitte dalle frecce, anche perché chi le adopera non sempre, anzi quasi mai, eccelle in questa disciplina ed è quindi capace di maneggiare l’arco con perizia.
La Giunta ligure, essendo montate le polemiche, ha emanato una nota in cui puntualizza che «il provvedimento sulla regolamentazione in Liguria della caccia con arco e frecce, già consentita da una legge regionale del 1992, non è una iniziativa della Giunta, essendo stato approvato dal Consiglio in modo trasversale da maggioranza e opposizione, con 23 voti favorevoli su 28 presenti». La percentuale notevole dei sostenitori della misura ci fa capire quanta mediocrità vi sia dentro le istituzioni, sia a destra sia a sinistra, dato che la piccolezza spirituale è democratica, affligge chiunque. Ancora, nonostante i progressi compiuti a livello universale nel riconoscimento degli animali quali essere senzienti, ai quali per legge devono essere risparmiati patimenti pur quando li uccidiamo per cibarcene, ci ritroviamo a dover discutere di simili iniziative e decisioni che nascono dall’idea che le bestie siano bersagli da colpire per trascorrere una piacevole domenica all’aperto, in compagnia di amici che condividano la nostra stessa passione, quella di ammazzare il povero cucciolo che, per sfiga, incrocia il nostro percorso.
Mi rincuora sapere che una buona fetta della popolazione italiana, che è profondamente animalista, rigetta indignata queste pratiche ludiche, tanto che la petizione sopra menzionata ha raccolto rapidamente, ovvero nel giro di qualche giorno, decine di migliaia di adesioni, ieri mattina sfioravano già le 56mila. Vi invito a firmarla, per la salvaguardia non solo degli animali ma anche della gente che passeggia in campagna, la quale non può vivere con il terrore di ricevere una freccia alla testa, sul torace o alla gamba. Gli appassionati di arcieria, nostalgici di preistoria e medioevo, se ne facciano una ragione e si dedichino a un altro passatempo che non implichi la lenta morte per dissanguamento di altri esseri viventi. Sarebbe opportuno che questa attività venatoria venisse messa al bando definitivamente in Liguria e a livello nazionale, affinché non assistiamo mai più alla adozione di provvedimenti crudeli incompatibili con il progresso etico e civile, che comprende anche la cultura del rispetto nei confronti di ogni forma di vita. Sono certo che Michela Vittoria Brambilla possa farsi promotrice di questa iniziativa. Confidiamo ancora una volta in lei.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.