CATEGORIE

Caivano, perché un ragazzo di 15 anni può già sparare

di Pietro Senaldi venerdì 8 settembre 2023

3' di lettura

Il governo Meloni ha prodotto un divertente fenomeno socio-mediatico. È sbalorditivo vedere come, pur di criticarlo, le migliori intelligenze giornalistiche e politiche siano disposte a fare la figura dei cretini, fingendo- suppongo - di non capire quel che accade e quel che viene detto. Ieri, durante la conferenza stampa nella quale la premier spiegava, tra le altre cose, il giro di vite contro la criminalità minorile in risposta allo stupro di gruppo di due dodicenni a Caivano e all’assassinio di un giovane musicista da parte di un delinquente di 17 anni, la valente collega Claudia Fusani le ha chiesto se secondo lei le ragazze possono girare in minigonna. Siccome una settimana fa il compagno di Giorgia ha detto in tv che se una ragazza si ubriaca fino a perdere conoscenza è più probabile che venga stuprata, la giornalista ha avuto il sospetto che la presidente del Consiglio, donna, potesse incolpare le vittime delle violenze sessuali che subiscono. Sia stata ansia di scoop o cieco pregiudizio, ecco cosa significa gettare il cuore oltre l’ostacolo e fracassarsi tutti i denti.

Sulla Stampa, il bravissimo Mattia Feltri si era prima esercitato nel suo pezzo di repertorio preferito, prendere in giro Matteo Salvini. Siccome il ministro ha detto che se un quindicenne delinque è responsabile quanto un cinquantenne, il direttore dell’Huffington Post ha spiegato che adulti e ragazzi sono diversi, i primi votano e pagano le tasse e i secondi no. A parte che molti adulti non pagano le tasse, mentre i minorenni che guadagnano le pagano e che, se fosse per il Pd, i sedicenni voterebbero da un pezzo, la morale è che a fare i maestrini tutti i giorni si rischia di far lezione senza aver ripassato.
 

In onda, Nadia Urbinati difende la Meloni: "Sono d'accordo con lei"

Ospite di Luca Telese e Marianna Aprile a In onda, su La7, nella puntata del 7 settembre, Nadia Urbinati, politologa del...


Sulla questione sicurezza la sinistra ha innescato il pilota automatico, criticando a prescindere, senza proporre soluzioni alternative. Il giro di vite sui baby criminali viene descritto su Repubblica come «uno spot per sfogare la rabbia” da Cesare Moreno, presidente dei maestri di strada napoletani, e viene criticato dal cappellano di frontiera don Burgio come “una resa ai doveri educativi, sostituiti dalla punizione come soluzione”. All’indomani di tanta preoccupazione, i provvedimenti del governo, paragonati alla vigilia da equilibrati commentatori d’area alle leggi dell’Urss di Stalin, si sono rivelati assolutamente congrui. Vedremo se saranno anche efficaci. Per l’intanto, chi per anni ha assistito al succedersi di generazioni perdute, giovani vite di periferia buttate senza essere in grado di far nulla per evitarlo e pensando di poter risolvere tutto con gli assistenti sociali anziché con le divise, osservi cortesemente qualche tempo di silenzio.

 A nessuno piace mettere in carcere un minorenne, neppure a Meloni mamma di ferro. Ma le penne progressiste che la criticano forse, quando pensano agli adolescenti italiani, hanno in mente i loro pargoli da Ztl, che magari vanno ancora a prendere in macchina dopo l’ora di tennis. Purtroppo ci sono altri sedicenni, che girano con la pistola e sparano a chi incontrano in strada, o spacciano e violentano; e sanno benissimo quello che fanno. Non vanno trattati come i loro padri, che li hanno cresciuti delinquenti, malo Stato deve dare loro un messaggio che sia più forte del cattivo esempio che ricevono in famiglia. Purtroppo in certi ambienti la comprensione viene scambiata per debolezza e solo la fermezza evoca il rispetto necessario per educare. L’alternativa è lasciare ai boss il potere per crescere i giovani o delegarlo ai rappresentanti delle istituzioni e alla legge. 

Giorgia Meloni, Le Monde la incorona: "Partita la riconquista delle periferie"

Anche a Parigi si sono accorti della pronta risposta del governo sul fronte della lotta alla violenza e alla criminalit&...

Il colloquio Meloni, la telefonata con Trump? Schlein smentita a tempo record

Il trilaterale Vance e Ursula da Meloni: "Pontiera", sinistra ko

Figuraccia Di Battista insulta Meloni per la Paolini: viene travolto

tag

Ti potrebbero interessare

Meloni, la telefonata con Trump? Schlein smentita a tempo record

Vance e Ursula da Meloni: "Pontiera", sinistra ko

Di Battista insulta Meloni per la Paolini: viene travolto

Meloni-Merz, sinistra ko: "La smentita più efficace"

Marco Bassani: L'europeismo trasformato in un culto neo-marxista

Infuria la polemica su un documento che credo debba essere posto nella giusta luce. È vero che occorre contestual...
Marco Bassani

Patricelli: La verità nascosta dal Pci su chi uccise il Duce

Un cold case da ottanta anni nella ghiacciaia della storia, con un enigma avvolto da un mistero. In attesa che l’e...
Marco Patricelli

Calessi: Bertinotti e Fini, uniti dalla Lega ma separati sulla guerra

Il rosso e il nero a casa della Lega. Sono stati loro, Fausto Bertinotti e Gianfranco Fini, intervistati dal direttore d...
Elisa Calessi

De Leo, Salvini dopo la telefonata con Vance: "Frizioni? Siamo su scherzi a parte"

La telefonata con J. D. Vance e la contrarietà rispetto alle ipotesi di riarmo. Il vicepresidente del Consiglio M...
Pietro De Leo