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Immigrazione e sicurezza, un terzo dei reati commesso da stranieri

di Annalisa Chirico sabato 9 settembre 2023

4' di lettura

 I numeri hanno la testa dura, e alcune statistiche ce l’hanno durissima. Da un recente rapporto delle forze di polizia, emerge una realtà che i cittadini conoscono bene, poiché la vivono sulla propria pelle, ma che i buonisti di casa nostra si ostinano a negare in nome delle frontiere aperte. Il rapporto si concentra sulla delittuosità degli stranieri in Italia. Fa un certo effetto scoprire, con la forza dei numeri ufficiali, che dal 2013 ad oggi l’incidenza degli stranieri sul totale degli autori noti di reati si aggira intorno al 30 per cento. Un reato su tre. Fa ancora più effetto se si considera che la popolazione straniera residente in Italia è pari a circa l’8,5 percento del totale. Le statistiche del Viminale ci dicono che gli stranieri delinquono di più, perciò non appare una pazza idea, diciamo noi, selezionare chi entra in Italia e velocizzare i rimpatri di chi non ha diritto di stare nel nostro Paese.

NORD ITALIA SOTTO ASSEDIO

Negli ultimi dieci anni, secondo i dati curati da una struttura interforze del Viminale, l’incidenza degli stranieri sulla totalità di denunciati/arrestati è stata, in media, del 31,1 percento sul territorio nazionale. I picchi più alti si registrano nel nord Italia, con una media del 41,4 per cento. L’annus horribilis è il 2022, con una incidenza degli stranieri pari al 34,1 percento (con un picco del 43,9 percento al nord). Se poi si scorpora la massa di stranieri distinguendo tra regolari e non, si scopre che l’incidenza degli irregolari sale al 44,7 percento sul territorio nazionale, con un picco del 48,5 per cento nel 2018. Il nord primeggia, nel periodo 2013-2022, con una media del 49,3 percento di reati attribuiti a clandestini. Il trend è inequivocabile: considerata la totalità di denunce e arresti nell’ultimo decennio, in un caso su tre abbiamo a che fare con stranieri. Tra il 2021 e il 2022, si registra un balzo all’insù di due punti percentuali.

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È una scomoda realtà che è meglio coprire, perché se dici che gli stranieri delinquono di più sei tacciato di razzismo. Eppure, i numeri restituiscono un quadro che fa a pugni con la retorica dell’accoglienza: un Paese può accogliere, entro certi limiti, ma non è un dettaglio “chi” accolga, a quale tipo di gente spalanchi le porte. Se non selezioni all’ingresso, ti metti in casa la feccia del mondo. L’Italia, purtroppo, non attrae un’immigrazione di qualità, ma il suo opposto. Nelle patrie galere, al 30 giugno 2023, risiedevano 42.511 detenuti, di cui quasi 18mila stranieri, pari al 31,27 per cento del totale. Nel 2022 gli irregolari rappresentano il 45 percento sul totale degli autori stranieri, dato superiore rispetto al 2021 (42,3%).

Le regioni con i valori più elevati, in termini assoluti, di stranieri denunciati/arrestati sono Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Toscana. Se si considera invece l’incidenza degli stranieri sul totale degli autori, il dato più elevato, nel 2022, si registra in Liguria con il 47,9 per cento, seguito dal Trentino Alto Adige con il 47,2 per cento del 2021. I dati più bassi, invece, nel 2022 si registrano in Puglia con un’incidenza straniera pari al 17,1 per cento, seguita dalla Campania con il 17,25.

Si comprende allora che la delittuosità effettiva, cristallizzata nei numeri, giustifica pienamente il senso di insicurezza percepita dalle persone nelle maggiori città italiane e soprattutto in certe aree del nord Italia a maggiore tasso di immigrazione. Il criminale che ha picchiato a morte, a Rovereto, la signora Iris Setti è un nigeriano senza fissa dimora, noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti di danneggiamenti e aggressioni. L’assassino di Rossella Nappini, a Roma, è un marocchino senza permesso di soggiorno e con precedenti per rapina.

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Compulsando i numeri, si evince inoltre la specificità straniera per determinate categorie di reati. Partiamo dalle rapine: nel 2022 gli stranieri incidono per il 47,1 per cento sul totale autori, con un incremento rispetto al 2021 (44,4 percento). Se poi si considerano gli irregolari, l’incidenza sale al 57,2 percento sul totale degli stranieri denunciati/arrestati. Più di una rapina su due. La nazionalità prevalente, in fatto di rapine, è marocchina (46 per cento), seguita da tunisini e rumeni. Capitolo “furti”: gli stranieri, nel 2022, incidono per il 45,5 percento, dato in crescita rispetto al 2021 (43,2). Di nuovo: uno su due. Quanto alla nazionalità, stavolta c’è una prevalenza rumena (37 per cento), seguita da marocchini (28 per cento), albanesi e tunisini.

DROGA E STUPRI

Ma la specialità nella quale gli stranieri “eccellono” riguarda i reati connessi agli stupefacenti: l’incidenza sale al 63,7 per cento nel 2022, in lieve calo rispetto all’anno precedente (64 per cento). I marocchini fanno la parte del leone, seguiti da albanesi, tunisini e nigeriani. Le violenze sessuali vedono, nel 2022, un’incidenza straniera pari al 43,3 percento del totale, in crescita rispetto al 2021 (39,5 percento). I marocchini, per l’ennesima volta, svettano in testa a questa classifica dell’orrore con una incidenza pari al 29 per cento, seguiti da rumeni (25 per cento), pakistani (16 per cento), ex aequo per albanesi ed egiziani (15 per cento). Il profluvio di cifre si ferma qui, le conclusioni 

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