L’ipoteca che gli esecutivi precedenti hanno lasciato in eredità al governo Meloni si condensa in un numero: 135 miliardi di euro. Perché, come ha detto Giancarlo Giorgetti nella sua audizione sulla manovra, «l’emorragia non si ferma». Il Superbonus e le altre agevolazioni edilizie introdotte nel 2020 continuano infatti a toccare nuovi record. L’ultimo aggiornamento è stato diffuso dal sottosegretario all’Economia, Lucia Albano, rispondendo a un’interrogazione in Commissione Finanze. Considerando le cessioni comunicate all’Agenzia delle Entrate dal 15 ottobre 2020 fino al 14 novembre 2023 per tutte le detrazioni edilizie (dal Superbonus al Bonus facciate, passando per l’Ecobonus), si arriva a un conto di 160,7 miliardi di euro. Una cifra monstre.
Ma il vero problema, per il governo, è che solo una piccola parte di questi crediti è stato portato in compensazione: appena 25,5 miliardi di euro. Ciò vuol dire che rimangono poco più di 135 miliardi di euro da usare tramite il modello F24. Va ricordato che non si tratta soltanto di crediti incagliati: i bonus edilizi vengono infatti fruiti anno per anno (il Superbonus prevede ad esempio 4 rate annuali). E proprio per questo le agevolazioni ancora da portare in detrazione gonfieranno il debito pubblico: una volta utilizzate, riducono il gettito fiscale e aumentano quindi il fabbisogno (e dunque i titoli di Stato da emettere per coprirlo). Non a caso, il ministro dell’Economia Giorgetti ha aggiornato le sue stime sull’impatto annuo delle detrazioni edilizie: «Prima dicevo 20 miliardi, adesso temo dovrò dire 22-23-24 miliardi».
NUOVE STIME
Entrando nel dettaglio, la tabella del Mef riporta «le detrazioni che sono state cedute o fruite come sconto in fattura, rilevate dalle comunicazioni finora inviate alle Entrate», «distinte per anno di sostenimento della spesa» e per il tipo di agevolazione. Sulla spinta del Superbonus, che ha generato crediti per 105,9 miliardi, si arriva a un totale di 160,7 miliardi. Ma a pesare sul conto finale è anche il Bonus Facciate, voluto dal dem Dario Franceschini - che lo fece inserire nella legge di Bilancio 2020, quando era ministro della Cultura nel Conte 2- per “abbellire” i palazzi dei centri storici: il contatore segna 25,7 miliardi, con un picco di spesa nel 2021 (24,4 miliardi). Finora, come detto, i crediti compensati sono pari a 25,5 miliardi. Di questi, ben 18,9 miliardi si riferiscono al 2023 (di cui oltre 15 relativi al Superbonus), mentre le rate ancora da portare in detrazione quest’anno si attestano a 2,5 miliardi. Ma a preoccupare Giorgetti non è solo l’ammontare delle agevolazioni edilizie. Le future scelte di politica economica del governo sono infatti condizionate dal criterio di contabilizzazione adottato da Eurostat. I saldi di finanza pubblica poggiano sul ritorno, dall’anno prossimo, del metodo della classificazione per cassa, in base al quale i crediti di imposta vengono spalmati sul deficit sul periodo, pluriennale, di fruizione. Un ritorno al vecchio criterio di competenza, che scarica i bonus sull’anno in cui nascono, imporrebbe di «riscrivere tutta la manovra», ha spiegato sempre Giorgetti.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.