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Euro-fregatura per il vino, nuove etichette da buttare

di Attilio Barbieri lunedì 27 novembre 2023

3' di lettura

La Commissione europea ha servito a tavola una nuova fregatura solenne. A meno di due settimane dall’entrata in vigore del nuovo regolamento Ue sull’etichettatura del vino la Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare, abbreviata in Dg Sante, ha cambiato idea e pubblicato delle nuove linee guida. Non basta più indicare sull’etichetta del vino un codice Qr (quello fatto da tante lineette e quadratini neri) che letto con un qualunque smartphone conduce alle nuove informazioni obbligatorie, vale a dire l’elenco degli ingredienti e la tabella nutrizionale. Il codice Qr contenente una lettera “i”, che equivale al simbolo universale di “informazioni”, dev’essere sormontato dalla scritta “Ingredienti”.

Non soltanto in italiano, francese o spagnolo, ma in tutte le lingue dell’Unione europea. In tutto ventiquattro! Un elenco lunghissimo che difficilmente può trovare spazio nelle classiche etichette dei vini. «Ma a rendere inaccettabile la nuova prescrizione della Dg Sante», spiega a Libero Micaela Pallini, presidente di Federvini, «è che arrivi a meno di due settimane dall’entrata in vigore del nuovo regolamento Ue, fissata per il prossimo 8 dicembre. Le nuove etichette che i codici Qr prescritti dal regolamento 1117 del 2021 sono già state stampate a milioni, da tutti i produttori di vino d’Europa. Dovremmo buttarle via tutte e procedere a stamparne di nuove. Ma ci vuole tempo». Intanto milioni di bottiglie pronte per essere consegnate rimarrebbero ferme nei magazzini delle cantine, con la campagna di Natale già entrata nel vivo.

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«Per noi è un atteggiamento inaccettabile», rincara la Pallini, «non si può cambiare le regole in questo modo. Fra l’altro, segnalo che l’idea di apporre in etichetta il Qr code era stata salutata da tutti con entusiasmo perché l’accesso è geolocalizzato: ogni consumatore accede alle informazioni obbligatorie nella propria lingua. Una vera rivoluzione nei sistemi di etichettatura europei. Ma le nuove linee guida emanate a sorpresa da Bruxelles a pochi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi obblighi rimette tutto in discussione».

E non è ancora finita. «La Germania ha chiesto di rendere obbligatoria pure la dicitura “informazioni nutrizionali” oltre a “ingredienti”. Sempre in tutte le lingue parlate nella Ue», conclude la numero uno di Federvini. Insomma non se ne esce più: il nuovo pacchetto di norme che dovevano rendere più trasparente l’etichettatura del nettare di Bacco rischia di trasformarsi in un gigantesco trappolone. Le associazioni dei produttori di Francia, Spagna, Italia e Portogallo hanno già inoltrato un appello a Ursula von der Leyen. Per ora senza alcun riscontro.

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Federvini, per parte sua, ha chiesto l’intervento del ministero dell’Agricoltura, perché l’ultima trovata di Bruxelles rischia di danneggiare pesantemente il comparto vinicolo, già alle prese con un forte calo della domanda legato ai rincari per l’inflazione. A giudizio del Ceev, Comité Européen des Entreprises Vins, che raggruppa le associazioni nazionali dei produttori di vini del Vecchio Continente, «la nuova interpretazione della Commissione mina il principio della certezza del diritto e delle legittime aspettative degli operatori economici. La pubblicazione delle linee guida a sole due settimane dall’entrata in vigore del regolamento rende impossibile l’adeguamento degli operatori economici e ignora inoltre il principio di proporzionalità tra libera circolazione delle merci, competitività e informazione dei consumatori». Fra l’altro le etichette corrette, con le nuove prescrizioni, rischiano di arrivare alle cantine fra quelche mese, più o meno alla fine dell’inverno, con un danno economico ingente, per il fermo subito in tutta la Ue dai milioni di bottiglie non consegnate. 

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