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Fabio Rubini: Mattarella riapre il caso-balneari

di Fabio Rubini mercoledì 3 gennaio 2024

3' di lettura

Il 2024 per il governo Meloni inizia forte. Non bastasse la vicenda del pistolero-pistola, ecco rispuntare la questione delle concessioni balneari. La tira in ballo, anche se indirettamente, la lettera che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha allegato alla legge da lui controfirmata lo scorso 30 dicembre su mercato e concorrenza. Nella missiva che dal Colle è planata sulle scrivanie dei presidenti di Camera e Senato e su quella della premier, Mattarella scrive: «Ritengo doveroso richiamare l’attenzione del governo e del parlamento sull’articolo 11 della legge, in materie di assegnazione delle concessioni per il commercio su aree pubbliche, che oltre a disciplinare le modalità di rilascio delle nuove concessioni, introduce l’ennesima proroga automatica delle concessioni in essere, per un periodo estremamente lungo».

Da qui i due rilievi fatti dal Colle e cioè che queste proroghe appaiono «incompatibili con i principi più volte ribaditi dalla Corte di Giustizia, dalla Corte costituzionale, dalla giurisprudenza amministrativa e dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato in materia di apertura al mercato dei servizi» e che «i criteri generali per il rilascio di nuove concessioni appaiono restrittivi della concorrenza in entrata e favoriscono, in contrasto con le regole europee, i concessionari uscenti».

E i balneari che c’entrano? C’entrano perché, anche se lateralmente, Mattarelli li tira in ballo quando scrive che: «La disciplina in esame presenta evidenti analogie con quella delle concessioni demaniali marittime, oggetto di una mia precedente lettera del 24 febbraio 2022, ove evidenziavo i profili di contrasto di quella disciplina con il diritto europeo». Fin qui la versione del Colle, sposta appieno dal centrosinistra e contestata- con il necessario garbo costituzionale - dalle rappresentanze degli imprenditori balneari e da parte del centrodestra. Per l’opposizione «l’assenza di concorrenza nei servizi pubblici non solo va in contrasto con la normativa europea - spiega Riccardo Magi, leader di +Europa - ma ci fa incorrere in sanzioni che i contribuenti italiani saranno chiamati a pagare, per colpa di un governo che fa gli interessi di poche lobby amiche a danno di tutti». Solidale con Mattarella anche il presidente del Pd Francesco Bocci, fedele sodale del motto “ce lo chiede l’Europa”. «Ci aspettiamo che la presidente Meloni sappia rispondere. È necessario che il governo la smetta con le proroghe: metta a gara i servizi pubblici e le concessioni demaniali». E ancora: «Sulle fondamentali questioni economiche, che mettono sempre più a rischio il nostro rapporto con l’Europa, chiediamo al governo risposte chiare». Dall’altro lato del campo è il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Maurizio Gasparri a prendere l parti del governo, spiegando che «la lettera del presidente Mattarella riguarda il commercio ambulante e non le imprese balneari». Gasparri poi ricorda come «le vicende delle concessioni sono al centro di un’annosa discussione nazionale ed europea.

E recentemente la Corte di Cassazione ha sconfessato arbitrarie decisioni del Consiglio di Stato, ostili all’economia reale». Mentre la Lega, da sempre al fianco di balneari e ambulanti, affida la sua posizione a una nota ufficiale: «Siamo impegnati, come da anni, anche in questi giorni, per garantire diritti e futuro alle migliaia di lavoratori e imprenditori del commercio ambulante e del settore balneare. Non ci arrendiamo a chi, nel nome dell’Europa, ha provato a svendere lavoro e sacrifici di migliaia di italiani». Per Fdi parla il capodelegazione all’Europarlamento, Carlo Fidanza, che ha ricordato l’esistenza di un tavolo tecnico che dovrà «definire i criteri di scarsità della risorsa naturale previsti dalla direttiva Bolkestein» e successivamente aprire «una nuova fase d’interlocuzione con la Commissione Ue, volto a definire una norma che chiuda l’infrazione e dia certezza agli operatori». Sulla polemica interviene anche il segretario del sindacato dei balneari, Antonio Capacchione, che spiega come «le proroghe delle concessioni non avvengono sulla base di questa legge appena promulgata», ma «vengono disposte in base alla legge 118 del 5 agosto 2022 emanata dal governo Draghi e promulgata, senza alcun rilievo, dal presidente Sergio Mattarella. Legge che non è stata contestata dalla Commissione europea».

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