"Sono Sergio Mattarella, vorrei segnalarvi mio nipote": un medico avrebbe finto di essere il presidente della Repubblica per auto-raccomandarsi e diventare direttore dell’Unità operativa complessa di Urologia del Policlinico Gemelli di Roma. Per l'occasione avrebbe anche allegato una lettera di raccomandazione con sigillo contraffatto. Originario di Ancona, nei giorni scorsi sarebbe stato rinviato a giudizio per sostituzione di persona, tentata truffa, falso e contraffazione. A riportare il fatto, risalente a ottobre 2022, è Il Messaggero.
Il medico prima si sarebbe spacciato per dipendente della presidenza della Repubblica. Poi avrebbe preannunciato la telefonata del Quirinale e alla fine avrebbe finto direttamente di essere il capo dello Stato. Da qui la contestazione del reato di sostituzione di persona. A tutto questo si sarebbe aggiunta anche una lettera con il sigillo di Stato. I due dirigenti che avevano il compito di "riempire" quella posizione, però, non ci sono affatto cascati.
Dal canto suo, l'uomo finito sotto accusa si sarebbe difeso sostenendo di aver fatto una "pantomima che serviva per dimostrare una tesi", e cioè che i posti di vertice nelle università vengono assegnati secondo una logica clientelare. "Il rinvio a giudizio la ritengo un’occasione persa - ha commentato il legale col Messaggero -. Si potevano approfondire le ragioni che hanno indotto il mio assistito a compiere un gesto ai limiti del ridicolo e per questo ancora più sintomatico del suo malessere legato a un suo convincimento: che non vi fosse una possibilità di meritocrazia. L’attenzione invece è stata diretta solo al suo grossolano falso. L’auspicio è che il processo dimostri che le accuse non sono proporzionate alla realtà dei fatti".