Il Crocifisso in classe no. La preghiera cristiana “disturba”. Non offendiamo i musulmani. È l’Italia che ci stanno scodellando le sinistre che applaudono all’arrivo della scuole coraniche. Il caso Pioltello fa scuola, in tutti i sensi. Chiuso per Ramadan, sennò ci rimangono male. Pari pari a quello che succede ai cristiani in tutto il mondo arabo... E l’obiettivo è proprio quello, indottrinamento e islamizzazione. Le proteste più incredibili sono in effetti quelle di chi ha battuto le manine al preside che ha mandato gli studenti in vacanza giornaliera per la festività musulmana. Cioè, ha introdotto lui una nuova festa. In Italia.
Eppure, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha usato parole chiare: «L’ufficio scolastico regionale della Lombardia, che è un organo del ministero, sta facendo delle verifiche». Come è giusto che sua. È l’istituto ad avere la facoltà di decidere? «L’ufficio scolastico regionale - ha spiegato Valditara- sta verificando innanzitutto se la delibera» con la quale la scuola ha scelto di chiudere in occasione della fine del Ramadan «è stata motivata, perché le delibere in deroga al calendario regionale devono essere sempre motivate».
E, «in secondo luogo se effettivamente questa deroga corrisponde a delle esigenze di natura didattica legate al piano dell’offerta formativa. Dopodiché l’ufficio scolastico regionale farà le sue opportune valutazioni. È un problema di rispetto della legge e delle regole». E al suo fianco trova anche la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato, Ignazio La Russa: «Le norme prevedono che non spetti alla scuola fissare nuove vacanze. La scuola può modificare leggermente il calendario per motivi didattici, non fissando nuove regole, se no ci sarebbe la festa degli indù, di questi, di quelli...».
ACCUSE
Tutto questo - il rispetto delle regole - inquieta la comunità islamica, che arriva a tirare per la giacca persino il presidente Mattarella. Se la prendono - e quando mai il contrario... - con la Lega, che accusano addirittura di campagna islamofobica. Con il solito appello che la comunità islamica italiana ha rivolto al presidente Sergio Mattarella perché «ci sia rispetto e protezione» dagli «attacchi ingiustificati della Lega». «Dopo i manifesti «Vorrei esprimere piena solidarietà al dirigente scolastico che ha deciso, con grande coraggio, di chiudere la scuola il giorno di festa di fine Ramadan poiché il 40% degli studenti viene da famiglie di fede musulmana. Una scelta di civiltà e di inclusione. Preoccupano le parole del ministro Valditara» Marwa Mahmoud (Pd) elettorali della Lega, che raffiguravano una donna completamente coperta dal Niqab, in queste ore, la comunità musulmana sta subendo l’ennesimo attacco ingiustificato, solo perché una scuola nel milanese, attraverso i suoi dirigenti, ha deciso di chiudere per un giorno la scuola per la festa di fine Ramadan, avendo una cospicua presenza di alunni musulmani. Un’iniziativa lungimirante che guarda all’integrazione e al dialogo interculturale ma che invece viene presa dalla Lega, per attaccare una intera comunità, dichiarando che tale iniziativa, cioè la festività di fine Ramadan abbracciata dall’istituto scolastico è un arretramento culturale, una minaccia all’identità italiana e ai suoi valori». Per loro è tutto così normale...
A spendere parole ragionevoli è la sindaca leghista di Monfalcone, Anna Maria Cisint, più volte attaccata dalla locale comunità islamica: «Per molti versi quella di Pioltello è una vicenda sconcertante». Ho avuto modo di «intervenire già lo scorso anno in occasione del Ramadan a sostegno dei bimbi abbandonati a scuola privi di cibo, nella stessa mensa dove gli altri alunni consumavano il pasto». Per Cisint «è grave che non ci si preoccupi dei risvolti pedagogici e sanitari per i minori di un digiuno che preclude persino l’assunzione della semplice acqua e che si protrae per un periodo così lungo. Ugualmente drammatica è la condizione delle minorenni musulmane che vengono tolte dalle lezioni prima di terminare gli studi delle scuole secondarie di primo grado, le ex scuole medie, per essere rimandate in patria per i matrimoni forzati». La sindaca, esponente della Lega, sottolinea che, «a differenza degli altri culti, l’Islam non ha alcuna intesa con lo Stato Italiano, non solamente perché è frantumato in varie correnti, ma perché i suoi principi contrastano con l’ordine delle leggi civili e penali della nostra nazione».
PROPAGANDA
Ma non c’è verso per l’ascolto di ragionamenti seri. Prevale la propaganda. La sinistra si lega allo stesso palo degli islamici e le spara grosse, magari proporranno bandiere rosse sulla scuole coraniche. La Cgil ulula alle strumentalizzazioni politiche, «non si perde occasione di scagliarsi contro le buone pratiche di inclusione e integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana a puri fini di consenso elettorale». Lo sconcerto che ne deriva nemmeno lo calcolano. Gli studenti medi, con la loro “rete”, parlano di inclusività. Se si fosse trattato di una festività cattolica avrebbero manifestato nel nome della laicità dello Stato...
Non può mancare Elisabetta Piccolotti, parlamentare dell’estrema sinistra, che accusa Valditara di essere «il ministro della discriminazione»: «Quando in una scuola con il 43% degli studenti di religione musulmana si decide di chiudere per un giorno in occasione della fine del Ramadan è un segnale di rispetto e integrazione. Una scelta, peraltro, che rientra nella libertà del Consiglio d'Istituto». «Da una parte» ha aggiunto Piccolotti, «Valditara progetta classi di soli stranieri, dall’altra perde il controllo se qualcuno gli fa notare che si può venire incontro anche esigenze degli altri».
Stesso copione per il sindaco dem di Pioltello, Ivonne Cosciotti. «Si sta utilizzando questa vicenda per cercare il “nemico” e creare divisioni. Ma non ci si riusciranno: a Pioltello le persone vivono tranquillamente insieme e il preside Fanfoni è particolarmente bravo». Poi c’è Marwa Mahmoud, responsabile Partecipazione e Formazione politica nella segreteria nazionale del Pd, che solidarizza col preside di Pioltello, Alessandro Fanfoni, e non si chiede perché protestino tutti gli altri. «Preoccupano» ha detto Mahmoud, «le parole del Ministro Valditara che dimostra scarso rispetto dell’autonomia scolastica e poca sensibilità nei confronti di una comunità educante plurale e inclusiva, della quale, per fortuna, si prendono cura il Dirigente scolastico e il Collegio docenti». Amen si potrà scrivere?