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Mario Sechi: "Odio gli ebrei", ed Elly Schlein non fiata

di Mario Sechi domenica 7 luglio 2024

2' di lettura

A che punto è la notte? Tutte le pedine stanno andando a dama, da qui all’autunno avremo una nuova mappa del potere occidentale. Qui sta la prima differenza con «il resto», il metodo democratico, la possibilità di cambiare leadership, alternare le forze e le visioni del mondo. Non apprezziamo l’ordine liberale perché pensiamo sia “per sempre”, i testimoni della guerra sono pochissimi, non conosciamo l’oppressione dei dittatori. Volano parole che sono la rappresentazione di questa “ignoranza”: il ritorno dell’antisemitismo è la spia della crisi, esiste a destra e a sinistra, ma è tra i progressisti che oggi si presenta come un fenomeno “nuovo”, un magma virulento, il veleno razzista mascherato dall’antisionismo, potenziato dai social media, sostenuto dagli intellettuali che dietro il paravento della “complessità” nascondono un nuovo totalitarismo che non distingue tra bene e male. Lo sterminio si alimenta con la parola.

Il caso della (presunta) scrittrice Cecilia Parodi è esemplare, si è esibita online in varie farneticazioni e ha ottenuto l’attenzione - che evidentemente cercava affermando di voler sputare su «tutti gli ebrei» (appesi a testa in giù). Su questa raffinata intellettuale è calato il silenzio del Pd che, sorpresa, la teneva in gran conto, invitandola a pensosi dibattiti pro Pal. Non una sola parola da Elly Schlein, neanche una striminzita nota dal partito che si propone come faro morale sempre con l’indice puntato sull’indegnità dell’avversario politico - e dovrebbe dunque interrogarsi sulle idee che circolano tra i suoi attivisti, giovani e attempati. Doppiopesismo e lingua biforcuta: dunque si chiede a Giorgia Meloni di condannare (cosa fatta) gli idioti in erba che a destra scimmiottano il Ventennio senza aver mai letto un libro di storia, ma è impossibile guardare e ascoltare l’antisemitismo a cui si dà la parola - per ribaltarla, la storia nella giungla del movimentismo della sinistra. Diceva Gesù nel discorso della Montagna: «Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?».

Questa è la domanda che il nuovo frontismo (im)popolare dovrebbe porsi, ma la trave gli ha penetrato il cervello. Lanciano l’allarme democratico a destra, mentre lisciano le squame del serpente a sinistra.

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