Ci sono momenti in cui si sente forte la mancanza della figura di Francesco Cossiga. L’ex Presidente della Repubblica avrebbe chiuso con una delle sue picconate la storia del Ruffini nuovo leader del centrino, come il pietoso caso del signor Fuffini. Chi è costui? Si tratta dell’Ernesto Maria, figlio del fu ministro democristiano Attilio Ruffini e nipote del cardinale e arcivescovo di Palermo, Ernesto Ruffini. Con quest’albero genealogico, il Ruffini è diventato (in)volontariamente il candidato a tavolino di un progetto cattodem di cui la sinistra discute da qualche settimana, un’idea allo stato gassoso che, come primo straordinario risultato, ha provocato le dimissioni del fenomeno per manifesta incompatibilità ambientale. Non puoi riscuotere le tasse e essere oggetto di chiacchiera politica, lasciarla correre e parteciparvi, con il risultato di alimentarla.
Più che l’ineludibile atto delle dimissioni, è stata l’intervista del Ruffini al Corriere della Sera a confermare i dubbi sul ruolo del riscossore delle tasse che diventa astro nascente dell’ennesima “cosa che non c’è” della sinistra. Ruffini qui rivela il suo carattere “double face”, prima fa brillare come una mina l’idea che per il governo Meloni la lotta all’evasione non sia una priorità, ma subito dopo si vanta del calo dell’evasione del 30% e del record di 31 miliardi di incassi in un solo anno. Perbacco, ha fatto tutto da solo? Ruffini, che sbadato, ha dimenticato che a Palazzo Chigi c’è Giorgia Meloni e al ministero dell’Economia c’è Giancarlo Giorgetti.
Non è solo una questione di contenuto contraddittorio, c’è di più: il tono tradisce il complesso di superiorità, l’orientamento dispiega il pre-giudizio politico, così il passaggio da servitore dello Stato a servo di un’idea di parte è questione di un attimo. Ruffini è un altro campione dell’élite che discetta di politica senza popolo. Con queste premesse, c’è da augurarsi che la sinistra lo acclami subito come leader, sarà un altro perdente di successo.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.