Volpe democristiana

Casini: Il prossimo governo non durerà tanto

Andrea Tempestini

  Vecchia volpe democristiana. Gran tessitore di intrighi politici. Sette vite, come un gatto. E' Pier Ferdinando Casini, che ha snocciolato la sua profezia. Anzi, una minaccia: "Ho l'impressione che il prossimo governo non durerà mica tanto". Certo, i sondaggi che parlano di un Senato sempre più ballerino sono benzina sul fuoco di questa ipotesi. Ma al leader Udc è sfuggita questa frase per un altro motivo: per minacciare Mario Monti. Non è infatti un mistero che il Partito Democratico, in caso di vittoria, cercherà l'alleanza con il Professore per assicurarsi un briciolo, uno scampolo di governabilità. Ma Casini, a sentirsi tagliato fuori, non ci sta. E infatti, sibillino, fa notare che "comunque non sarà semplice costituire una maggioranza ampia". I dieci di senatore - Pierferdy vuol far notare a Monti che "ci sono anche io", e che il Professore non ha l'esclusiva della rappresentanza. Italo Bocchino, di Fli, inquadra la situazione: "E' chiaro che Bersani vuole l'accordo con il Professore, mica con Casini". E Casini infatti ha già preso le contromuisure, proprio al Senato, dove l'Udc si è assicurata dieci seggi. Un numero putacaso sufficiente a garantire la creazione di un gruppo autonomo a Palazzo Madama in caso di rottura con la lista-Monti. E Pierfurby lo ha confermato in diretta a Omnibus, durante un'interruzione pubblicitaria: "Mi attribuite solo dieci senatori? Siete così pessimisti?". Le minacce - Per far pesare il suo "centrino", Casini è disposto a tutto. Sa che la rottura potrebbe arrivare già nelle fasi di formazione del prossimo governo, nel caso in cui il Pd debba trattare con i centristi. Tanto che ci potrebbe essere, subito, uno "sfrangiamento" dell'accozzaglia che si è coagulata attorno al Professore (tanto che, Casini, va già in giro dicendo che questo governo non durerà). Il leader Udc ha cominciato a smarcarsi da Monti, e contro il Professore, ieri, mercoledì 23 gennaio, sono arrivate tre bordate. La prima: "Senza l'Udc non avrebbe salvato l'Italia". La seconda: "Se noi e Fli abbiamo le nostre liste è perché la politica è anche buona" (sottinteso: di buono non c'è solo il Prof, che senza di noi non saprebbe come muoversi). La terza, durissima: "Se alle elezioni l'alleanza dovesse restare sotto il 15% sarebbe un risultato insoddisfacente". E dato che l'alleanza resterà sotto il 15 per cento...