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Il Pdl fa saltare il "riccometro":"Non è legge per un governo finito"

Il governo dei Prof voleva fare presto bruciando le tappe. La Corte Costituzionale ha obbligato i loden a consultare le regioni. La Lombardia ha detto "no" e sfuma tutto

Ignazio Stagno
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Il "riccometro" non si fa più. Il progetto del governo dei Prof che voleva un nuovo Isee per stanare i finti i poveri che usufruiscono dei servizi sociali senza averne diritto, si è finito nel nulla. Il governo voleva fare presto. Il riccometro doveva essere operativo da maggio. Così i tecnici avevano pure evitato di consultare per l'approvazione Regioni, Provincie e Comuni. La Corte Costituzionale ha così bloccato la nuova norma e ha chiesto di consultare gli enti locali. Così i Prof hanno bussato alle porte delle regioni e in Lombardia si sono presi un bel "no". Così è sfumato tutto. Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, ed esponente del Pdl ha sottolineato come l'approvazione del redditometro in questo momento sia poco opportuna per tante ragioni: "Non si approva una legge così importatnte che comporta grandi conseguenze per le famiglie con un governo dimissionario". "Inoltre non c'è il coefficiente famigliare come noi avevamo chiesto, nè si calcolano i costi della famiglia per accedere ai servizi, il governo non ha recepito le nostre osservazioni", ha aggiunto Lupi. Al "no" della Lombardia risponde il sottosegretario al Welfare Cecilia Maria Guerra: "Prima di tutto non sono semplici osservazioni, ma richieste che avrebbero portato ad una nuova stesura del testo, a me sembra che sia questa una manovra a fini elettorali". Intanto il governo dei loden porta a casa un altro flop.

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