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Letta: "C'è l'accordo per abolire il finanziamento pubblico ai partiti"

Il premier: "Trovato l'accordo per l'abolizione. I dettagli verranno definiti in un disegno di legge. La Ragioneria deve preparare le norme fiscali"
di Sebastiano Solano domenica 26 maggio 2013

Angelino Alfano ed Enrico Letta

2' di lettura

Il consiglio dei Ministri ha approvato le linee guida per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Per ora mancano i dettagli dell'accordo, trovato dopo un'intera mattinata di discussioni. Il primo a parlare è stato Graziano Delrio, ministro per gli Affari regionali, che ha dichiarato: "Nei prossimi giorni lavoreremo a un testo". L'annuncio è arrivato su twitter dal presidente del Consiglio, Enrico Letta: "Nel Cdm di oggi abbiamo trovato l'accordo sull'abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti. Ora la ragioneria deve preparare le norme fiscali del ddl". Il vicepremier Angelino Alfano ha aggiunto che la palla passa alla ragioneria dello stato, che deve "trovare le norme fiscali del ddl". Tra qualche settimana, questo almeno l'auspicio dell'esecutivo, si dovrebbe arrivare alla presentazione di un disegno di legge. L'esecutivo di larghe intese guidato da Enrico Letta inizia a carburare: dopo la sospensione dell'Imu e il rifinanziamento della Cig, dal CdM esce un nuovo importante provvedimento (almeno in potenza). Grillo: "Una presa per il culo" - Dal Movimento 5 Stelle, per ora, la sponda non c'è sebbene (o forse proprio perché) il punto è tra quelli vitali per i grillini. Beppe Grillo tuona: "E' l'ennesima presa per il culo pre-elettorale del pdmenoelle. Il Movimento 5 Stelle ha rifiutato 42 milioni di euro di finanziamenti semplicemente non richiedendoli, non ci vuole un accordo  per farlo, basta la volontà". Concetto ribadito da Vito Crimi: "La sparata di fine campagna elettorale è arrivata. In attesa di fare lo studio, possono sempre votare le nostre proposte già depositate da settimane". Possibilista, almeno in parte, la capogruppo dei 5 Stelle alla Camera: "Certo che collaboreremo - dichiara Roberta Lombardi - per far sì che finalmente il referendum del '93 venga rispettato e non aggirato come al solito". Non mancano i dubbi anche dal fronte Pdl: "Nutro dei forti dubbi - obietta Fabrizio Cicchitto - sull'abrogazione totale del finanziamento pubblico ai partiti. Come al solito in Italia si passa da un estremo all'altro. Il risultato finale sarà che quattro o cinque lobbies, quale che sia la loro regolamentazione, spadroneggeranno in Parlamento, negli enti locali e nel Paese".

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