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Grillo: "Il governo delle larghe intese è nato per colpa di Renzi"

Beppe Grillo

Beppe riscrive la storia della corsa al Colle: "Le larghe intese sono nate per colpa di Matteo che ha impallinato Mortadella". E il M5S invece no?

Francesca Canelli
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Si riaccende lo scontro tra Matteo Renzi e Beppe Grillo. Il "rottamatore" del Pd, uscito dal silenzio in cui si era trincerato, attacca il M5S dal palco di Bosco Albergati, additandolo come "primo responsabile del governo delle larghe intese" perché "non vuole che cambi nulla nel Paese". Grillo non gliela fa passare e ribatte sul blog, il pulpito da cui critica e accusa. "Il giovane ebetino di Firenze Matteo Renzie - scrive - dovrebbe dimostrare che i suoi 55 parlamentari non hanno contribuito, dietro suo ordine, all'impallinamento di Prodi e quindi alla nascita del governo guidato di fatto dal suo amico Berlusconi". Grillo torna a insistere sul (fondato) sospetto che i "renzini", in quei tormentati giorni di aprile, avrebbero orchestrato una congiura ai danni di Romano Prodi, impallinato nella corsa al Colle che si è poi conclusa con la rielezione di Giorgio Napolitano. "101 franchi tiratori", li chiama il leader pentastellato, che "sono tra i principali artefici della situazione attuale del paese".  "Ro-do-tà" - E' curioso il fatto che Grillo, ora, per attaccare Renzi estragga dal cilindro delle argomentazioni quella della congiura contro Mortadella. Tutto probabile, per carità, ma forse Grillo scorda che nei giorni roventi delle ultime consultazioni fu lui a chiudere la porta a Prodi. Se il M5S avesse votato l'ex premier le larghe intese non sarebbero mai nate: il Pdl aveva posto come condizione per qualunque tipo di dialogo la non-elezione di Prodi. In quei giorni i pentastellati, davanti a Montecitorio, urlavano "Ro-do-tà-Ro-do-tà", riuniti in piazza per sostenere l'uomo che consideravano "il miglior capo possibile per Stato". Poi anche la corsa al Colle di Rodotà sfumò. Proprio quel Rodotà che - val la pena ricordarlo - era al pari di Prodi del Pd. Il resto è storia, con il fondatore dei Ds che critica Grillo e Beppe che risponde a suon di insulti: "Ottuagenario miracolato, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi". Da candidato ideale al Quirinale,  Rodotà passò direttamente nella lista nera dei grillini.  La replica - Ma Grillo, oggi, riscrive la storia. A modo suo. Scarica tutte le responsabilità per la nascita dell'esecutivo Pd-Pdl sul tiro incrociato dei renziani, ma scorda che al Movimento 5 Stelle sarebbe bastato un Prodi al Colle per evitare le larghe intese. Il renziano Angelo Rughetti non ci sta, e replica: "Ricordo quei giorni come fosse adesso - afferma, parlando dell'elezione del capo dello Stato -. Io sono uno dei 55 a cui fa riferimento Grillo, ma non sono uno dei 101. Stia attento perché queste dichiarazioni sono al limite della denuncia penale. Noi votammo Prodi convinti e provammo anche a convincere parlamentari di altri gruppi a sostenere questa candidatura".

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