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Giulia Bongiorno a L'aria che tira smonta le follie M5s sulla castrazione chimica: "Quella parola..."

Davide Locano
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Sulla castrazione chimica, Giulia Bongiorno non molla. Lo spiega chiaro e tondo a L'aria che tira, il programma di Myrta Merlino su La7, dove torna a parlare della misura "congelata" dopo le consuete bizze grilline che non la hanno voluta poiché non inserita nel contratto di governo. "Stiamo parlando di una misura che trova applicazione in diversi paesi europei, analizzata dal Consiglio d'Europa che sostiene essere accettabile a certe condizioni - premette il ministro della Pubblica amministrazione -. Io non lo ritengo risolutivo in assoluto, ma è un trattamento terapeutico che se volontario può essere messo sul tavolo. La parola castrazione chimica evoca ferocia, ma se vogliamo usare un linguaggio diverso è un trattamento farmacologico, una capsula, un inibitore della libido usato per esempio in casi della pedofilia. Se lui lo accetta e lo vuole perché non dobbiamo disciplinarlo. Se mi chiede se secondo me è questo il problema della giustizia le dico di no", sottolinea la Bongiorno. La ministra leghista, tornando allo stop alla proposta di legge, ricorda: "Sono stata io a dire che alla fine l'emendamento andava spostato: ha più senso fare un disegno di legge organico con reati quali la pedofilia, da combattere a 360 gradi, mettendo sul tavolo anche questa misura terapeutica. Se avessimo parlato di trattamento farmacologico non si sarebbe creato tutto questo caso", conclude la Bongiorno. Leggi anche: Giulia Bongiorno zittisce le "sinistre" isteriche

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