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Luigi Di Maio azzera Alessandro Di Battista: "È il Massimo D'Alema del M5s"

di Davide Locano domenica 23 giugno 2019

2' di lettura

Sbraita ancora, Alessandro Di Battista. Urlare, ringhiare, insultare: la sua attività preferita. E ora, per farlo, ha messo nero su bianco un intero libro, dal titolo che è un cliché, Politicamente scorretto. Il libercolo, per inciso, è in vendita da oggi. E ieri, domenica 16 giugno, Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, house organ del M5s, ne ha dato un'ampia anticipazione. Nell'estratto scelto da Dibba per promuovere la sua presunta fatica, il grillino attaccava in modo durissimo il suo partito (oltre a rivolgere accuse piuttosto farneticanti a Matteo Salvini, il quale avrebbe rivenduto come suoi presunti risultati raggiunti dai pentastellati. Mah). Il punto, comunque, è che nel mirino ci è finito Luigi Di Maio, rimproverato in modo aspro per come ha condotto la campagna elettorale in vista delle (disastrose) elezioni Europee. Già, Di Battista trova pure il coraggio di criticarlo, dopo che la sua "campagna elettorale" la aveva spesa in parte in Sudamerica e in parte senza dire una parola (zittito dai vertici M5s dopo i danni fatti al rientro in Italia). Leggi anche: Di Battista, un libro da cliché vivente E dunque, Di Maio che dice? Domenica si trovava in Sardegna per due giorni di relax con la sua fidanzata, Virginia Saba. E le sue parole vengono rilanciate da Il Messaggero (nonché da anche altri quotidiani). Il capo politico del M5s ha ufficialmente dichiarato guerra a Di Battista. Infatti, ai suoi, ha detto di "non aver trovato il tempo" di leggere le paginette scritte dal Che Guevara di Roma Nord. Insomma, di Dibba e del suo libro se ne frega (o quantomeno finge di farlo). Ma il carico da novanta, la bordata che sancisce la rottura definitiva tra i due capetti con le cinque stellette, è arrivata con una seconda battuta. A chi si è preso la briga di raccontare quanto scritto da Di Battista e pubblicato dal Fatto, il vicepremier grillino ha risposto in modo tranchant: "Alessandro? È il D'Alema del M5s. Ormai lo conosciamo: è fatto così...". Parole drastiche, terminali: Alessandro Di Battista come quel Massimo D'Alema che per i grillini è tra i "mali" peggiori della politica italiana. E il punto è che, probabilmente, per una volta Giggino ha pure ragione.

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