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Luigi Di Maio, il suo uomo Spadafora spara su Salvini: "Conte non si tocca. Siri, gesto stupido e Lega casta"

di Giulio Bucchi domenica 5 maggio 2019

2' di lettura

"Giuseppe Conte non si tocca". Vincenzo Spadafora, sottosegretario M5s alla presidenza del Consiglio, difende il premier e attacca la Lega con parole al limite dello sfregio. Intervistato da Repubblica, il fedelissimo di Luigi Di Maio avvisa Matteo Salvini: "Se pensano di cambiare premier in caso di vittoria alle europee, si sbagliano. Vorrebbe dire cambiare governo". Il detonatore della crisi sarebbe, in ogni caso, Armando Siri, sottosegretario leghista indagato per corruzione per cui Conte ha già deciso il ritiro delle deleghe. Una partita che coinvolge Lega e M5s e il cui risultato è ancora tutto da scrivere, nel CdM di metà settimana che si preannuncia infuocato. Leggi anche: "Ho una sensazione". Bruno Vespa e la crisi di governo, cosa farà Salvini (dopo il voto) "Non si doveva arrivare a questo punto - spiega Spadafora - . La Lega avrebbe dovuto fare di tutto per evitarlo. Ho apprezzato moltissimo il comportamento di Conte e trovo stupido che qualcuno consideri di parte le sue parole. Credo piuttosto che abbia svolto con grande equilibrio la sua funzione: ha parlato con Siri, è arrivato a conclusioni inequivocabili e ha agito di conseguenza. Per rispetto delle istituzioni il sottosegretario ai Trasporti dovrebbe andare incontro alla sua richiesta". "La farsa della nota arrivata poco prima della comunicazione di Conte - aggiunge Spadafora a proposito delle dimissioni annunciate dallo stesso Siri nel giro di 15 giorni e non immediate - avremmo dovuto evitarcela. Per rispetto delle istituzioni, come dicevo prima, ma anche del senso comune. Mi hanno colpito i sondaggi: oltre il 70% degli italiani avrebbe gradito un passo indietro. Ma non c'è più solo Siri. La questione è più ampia e riguarda una forza politica importante come la Lega che si chiude a riccio e si fa Casta intoccabile nel difendere il suo sottosegretario davanti a un impulso del premier così forte".

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