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Governo, Sergio Mattarella impone la data del voto anticipato: perché non sarà a luglio

di Gino Coala domenica 20 maggio 2018

1' di lettura

Sergio Mattarella si aspettava almeno un nome da parte di Luigi Di Maio e Matteo Salvini nel corso delle ultime consultazioni. Sperava in una figura condivisa da entrambi e a seguire un'idea di governo che mettesse fine alla commediola che ormai si trascina da più di due mesi. E invece no, Di Maio ha buttato lì il nome del prof. Giuseppe Conte, Salvini subito dopo lo ha stoppato. Niente da fare, bisogna ricominciare dall'inizio. Leggi anche: Governo; Mattarella concede altro tempo e se la ride: la voce dal Colle Dal Quirinale è stato chiaro che l'unica soluzione per non far saltare il banco era mantenere una "linea attendista". Inutile aggiungere pressione sui due leader più di quanta già ne possano sopportare le loro spalle, tanto vale aspettare e concedere loro altro tempo, così come richiesto puntualmente dai due. Mattarella poi sa perfettamente che non esistono strade alternative a un accordo tra Lega e M5s, tranne il famigerato "governo neutrale", l'esecutivo che il Capo dello Stato potrebbe mettere in piedi nel giro di pochi giorni e destinato a traghettare il Parlamento verso nuove elezioni. Proprio in chiave elettorale, lo slittamento della fine della trattativa al prossimo lunedì segna anche la chiusura della finestra elettorale prevista per luglio. Così come lo stesso Mattarella aveva ripetuto più volte, se proprio si deve andare a elezioni anticipate, che siano almeno in autunno.

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