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Campagna elettorale, botte e insulti: carogne, sciacalli, Hitler ed ebola

di Giulio Bucchi domenica 18 maggio 2014

3' di lettura

"Sciacallo" (Renzi a Grillo), "carogna" (Grillo a Renzi), "persona malata" da spazzare via "come cibo deteriorato" (ancora Grillo all'Ebetino), "Dudù da vivisezionare" (sempre Beppe), "Stalin" (il Cav e Martin Schulz a Grillo), "alter ego di Mengele" (Biancofiore a Beppe), "oltre Hitler" (Beppe su... Grillo), "pagliacci e buffoni" (Renzi a tutti gli altri). E ancora "cessi da allargare" (Berlusconi ai grillini), "salma" (Grillo a Berlusconi) e "dentiere" (il Cavaliere), "misure più severe per chi non raccoglie la cacca di cane" (Berlusconi), diti medi esibiti ai tifosi torinisti (dal sindaco di Torino Piero Fassino, prima juventino e poi del Pd) "ebola", "scabbia" e "tubercolosi in arrivo" (dalla Zanicchi a Salvini), "marcia su Roma" (Berlusconi e Grillo). Numeri e sondaggi in libertà, piazzate, prezzemolismo televisivo andante. E pure sesso, con il lato B esibito sui social network dai simpatizzanti della Lista Tsipras. E' la campagna elettorale per le Europee ma sembra una guerra. O meglio, una campagna elettorale sì, ma politica. Mai nella storia recente della politica italiana si erano registrati toni così vivaci per una consultazione europea, da sempre considerata "di serie B", un po' come l'Europa League in confronto alla Champions.  Da Dudù a Hitler - Forse ha ragione Vittorio Feltri, quando sostiene che dal 25 maggio cambierà tutto, e in peggio. E mentre Berlusconi ai suoi ribadisce che Grillo "è pericoloso, lo votano solo disperati ed incazzati", è curioso che su La Stampa proprio Mattia Feltri, figlio del fondatore di Libero, passi in rassegna due settimane di "attacchi, insulti e bizzarrie" provenienti un po' da tutti i fronti politici, disegnando un quadro dialetticamente desolante. Si arriva da una settimana folle in cui al centro delle polemiche ci è finito, ancora  una volta, Beppe Grillo: prima l'uscita su "Dudù da vivisezionare", quindi il comizio-show in piazza Castello a Torino, con minacce di processi sommari e offese assortite per Renzi ("è andato leccare il culone della Merkel"), Berlusconi ("Non è più lo Psiconano, ora è Tinto Bass"), tedeschi ed europeisti tutti. Cose note, per la verità, anche perché la sua sparata "Sono oltre Hitler" è una risposta a chi, Cavaliere in testa, lo sta paragonando ai grandi dittatori sanguinari della storia, "Robespierre, Stalin, Pol Pot, Hitler". Michaela Biancofiore è arrivata alla genetica del male, definendo il leader del Movimento 5 Stelle "l'alter ego di Mengele". Lo scambio di vedute tra Beppe e Renzi, "carogna" contro "sciacallo", sembra roba da tribuna politica anni Sessanta. "Arriva l'ebola" - Poi naturalmente ci sono gli "svarioni". Un po' per farsi pubblicità, un po' per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, in molti l'hanno sparata grossa. Iva Zanicchi sugli scudi: prima ha detto di essere stata trattata da Berlusconi "peggio di un cane". Poi, ad Agorà, parlando di immigrazione ha lanciato l'allarme: "Vedrete, cari comunisti, questi porteranno l'ebola". Simile la fosca profezia del leghista Matteo Salvini, secondo cui gli immigrati dall'Africa riporteranno "malattie sconfitte da anni, come la scabbia e la tubercolosi". Salvini è tra i più battaglieri ed è impegnato in un vero e proprio tour de force elettorale anche al Sud. La Lega infatti ha propri rappresentanti ovunque e il segretario è molto fiducioso, tanto da promettere ai calabresi: "Se la Lega a Lamezia Terme prende meno di 500 voti mi spoglio".  Le sparate sull'euro - Qualcuno si è ricordato che si voterà per l'Europarlamento e per la concezione di Europa che verrà. E al riguardo qualcosa di interessante i politici lo hanno detto. "Stracceremo il fiscal compact in faccia alla Merkel", giura Grillo. "Stanno allargando i cessi per metterli lì", lo sfotteva Berlusconi. La scommessa di Salvini è "Dire: fuori dall'euro subito" mentre Ignazio La Russa limita il sogno di Ncd: "Appena saremo in Europa daremo un tempo minimo per avere due monete europee, una per la Germania e i pochi paesi ricchi, un'altra per tutti noi". Si sa, in tempi grami bisogna accontentarsi di quel che passa Strasburgo. Oppure sfamarsi rovistando in dispensa. "Forza Italia non è né carne ne pesce", accusava Angelino Alfano. Repliche risentite di Maurizio Gasparri ("Ncd è un salame fatto a fette") e Daniela Santanchè: "Ncd non è né un primo né un secondo, è un contorno". A frutta, caffè e ammazzacaffè ci  pensano tutti gli altri.  

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