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Senato, ddl Boschi a rilento. Renzi, Grasso, Napolitano: tutte le manovre in corso. Silvio Berlusconi: "Matteo va a sbattere"

di Giulio Bucchi domenica 27 luglio 2014

2' di lettura

"Matteo sbaglia, se continua così andrà a sbattere". Silvio Berlusconi è preoccupato: l'ostruzionismo in Aula sulla riforma del Senato e il muro contro muro prospettato dal governo gli fanno temere settimane durissime per Matteo Renzi, forse fatali. "Questa fretta andava evitata", spiega Repubblica riportando il commento del Cavaliere, che vede a rischio il piano riformatore del governo di cui è uno degli alleati più affidabili. Sì, perché gli "scherzetti" per Renzi stanno arrivando principalmente da sinistra. Quella manina dietro Sel - Su 7.850 emendamenti, circa 6.000 sono stati presentati da Sel. Non è un caso, infatti, che dal Pd sospettino ci sia dietro la mano dei "burocrati dell'amministrazione", che avrebbero suggerito testi "sottili" e "cavillosi" difficili da dribblare. In più, c'è lo zampino di Pietro Grasso, il presidente del Senato che ha deciso di accettare il voto segreto su alcuni emendamenti complicando non poco l'iter del Ddl Boschi, esponendolo per di più al fuoco dei franchi tiratori (in questo senso, occhio all'emendamento non scorporabile della Lega Nord che vincola riduzione del numero dei deputati a 500 e i diritti delle minoranze linguistiche). Quello con Grasso è un vero e proprio caso diplomatico: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha incontrato mercoledì sera la seconda carica dello Stato per "suggerirgli" di accelerare i lavori per far approvare la riforma in tempi accettabili, visto che in un giorno sono stati votati appena 3 emendamenti. Renzi, dal canto suo, avrebbe confidato ai suoi di essere disposto a veder slittare a settembre il voto finale della riforma, ma solo dietro "garanzie certe". Niente scherzi, altrimenti il piano B è già pronto: voto anticipato, con tanti saluti ai mostri della palude. Anche, e soprattutto, dentro il Pd, visto che sarebbero i primi a non essere ricandidati.

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