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Pier Ferdinando Casini: "Con Matteo Renzi forse è nata una nuova Dc"

di Andrea Tempestini domenica 25 ottobre 2015

2' di lettura

"Matteo Renzi si prepara a essere il candidato dell'unità nazionale contro Beppe Grillo". Così Pier Feridinando Casini, da tempo convertito al renzismo spinto, e che ora incorona il premier, offrendogli lo scettro del futuribile Partito della Nazione, partito nel quale, Casini, spera di trovare una collocazione sicura. Casini - intervistato da Il Mattino e Il Messaggero - prosegue, sornione: "Renzi è il segretario del Pd e credo che non smantellerà il partito. Ma le sue scelte politiche ne hanno fatto il punto di riferimento di una fascia d'opinione pubblica che prima guardava al centrodestra: elettori che aspettavano la rivoluzione liberale da Silvio Berlusconi e non l'hanno avuta e ai quali non piacciono i toni di Matteo Salvini e dei suoi pistoleri". Balene bianche - L'elogio al premier prosegue. Casini lo paragona a Blair e Clinton, e spiega che "bisogna prendere atto che questa trasformazione Renzi la sta facendo: ha smantellato la concertazione in cui si era indugiato troppo negli ultimi trent'anni, poi il Jobs act, la detassazione della casa, il contante, la riforma costituzionale...". E il Pd, che fine farà? "E' il perno della sinistra. Ma chi si fida di Renzi non necessariamente voterà Pd", spiega Casini, proponendo sempre più il premier come leader di una sorta di nuova identità politica. E risposta dopo risposta, Casini rincara: "Con Renzi è nata una uova Dc? Il confronto è improprio - risponde - perché è cambiato il mondo, sono cambiate le esigenze delle persone. Certo, il concetto di partito nazionale che è stata la Dc è incarnato nel tentativo di Renzi: che ci riesca o meno nessuno è in grado di dirlo e non si può prevedere oggi". "Uno spazio enorme..." - E se Renzi smantellasse il Pd, ci sarebbe sapzio per un nuovo partito dei moderati? "Ci sarebbe uno spazio enorme - risponde, lesto, Casini -. Ma la partenza non è certo incoraggiante. Non si interpreta questo stato d'animo dei moderati, di disagio ma anche di disponibilità, con ridislocazioni, spezzettamento dei partiti, scissioni, protagonismi parlamentari che esistono nel palazzo, ma non nel Paese". E lui, Casini, che ruolo avrà in questo partito del futuro? "Non mi sembra una priorità per nessuno e tantomeno lo è per me. Se qualcuno ha dei consigli da chiedermi - prosegue -, le mie porte sono aperte. Se pensa di poter fare da solo, nessun problema. La politica è la mia vita, ma impegnarsi per l'Italia lo si può fare in tanti modi", conclude.

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