Ancora tutto fermo. L'Italicum non decolla. Non è stato ancora sciolto il nodo degli emendamenti che mirano a modificare il testo della nuova legge elettorale introducendo l’obbligo per legge di un’equa rappresentanza di genere. A bloccare momentaneamente la macchina delle riforme è la contrarietà dei vertici di Forza Italia ad inserire una norma sulla parità di genere che modificherebbe di fatto nuovamente l’accordo siglato tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Il Pd invece è in pressing per una modifica una modifica della legge elettorale pro quote rosa, ma a patto che ci sia l’accordo di tutti i sottoscrittori del patto sull’Italicum. Quote rosa: le deputate si vestono di bianco per difendere la parità di genere / FOTO La battaglia - Intanto nell'attesa che si arrivi ad un accordo, la battaglia delle donne a Montecitorio, però, va avanti e sarebbero orientate a mettere comunque in votazione, quindi senza ritirarlo, l’emendamento a prima firma Agostini e appoggiato da diverse deputate di vari schieramenti. "Se passa l’emendamento sulla parità nella legge elettorale, allora io voterò per le preferenze",afferma Daniela Santanchè, che aggiunge: "Non voglio essere utilizzata dai nemici del patto Berlusconi-Renzi sulle riforme". La deputata di FI sottolinea come tra le 90 firmatarie dell’appello per la parità di genere "non mi risulta ci sia una renziana. Non è una battaglia di genere. L’interesse è quello di consumare la vendetta per far pagare a Renzi l’atteggiamento avuto verso Enrico Letta". "La necessità di approfondimenti rende indispensabile un corposo approfondimento da parte del comitato dei nove", ha invece sottolineato il presidente della Commissione, Francesco Paolo Sisto.