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Civati: "Renzi ha consegnato il paese a Berlusconi"

Il dem è pronto a negare la fiducia all'esecutivo. Con i suoi sei senatori può giocare la sua partita a palazzo Madama. Ora il Nazareno è una polveriera
di Ignazio Stagno domenica 23 febbraio 2014

Pippo Civati

2' di lettura

Pippo Civati, cerca di rovinare la festa al nuovo premier Matteo Renzi nel giorno del giuramento al Quirinale e lancia il sodaggio sul web in vista della fiducia di fissata per lunedì prossimo. "Votare o no la fiducia al governo Renzi?". Il deputato Pd vuole un parere dai militanti su internet, "perché sono di solito gli elettori a scegliere". Inoltre, aggiunge Civati alla domanda, se per il futuro sia meglio rimanere nel Pd o "ricostruire la sinistra" con gli altri partiti. "Questa volta ci ha pensato la maggioranza del Pd".  L'attacco - Secondo Civati, Renzi, sostenendo che con le sue azioni ha consegnato il Paese a Silvio Berlusconi, come "si dice fecero Bertinotti e Turigliatto". "Renzi sta facendo di tutto per farsi votare contro", scrive Civati in un post pubblicato sul suo blog, aggiungendo anche che non sapeva nulla "della nomina del ministro Lanzetta", a lui molto vicina.  "Si dimostra molto disinvolto ma non è una novità". E "nessuno ha ovviamento inteso avvisare me o i componenti della delegazione 'civatiana' in direziona nazionale" della scelta del sindaco come nuovo ministro degli Affari regionali. Pippo Civati è pronto a pugnalare Renzi.  I numeri a Palazzo Madama - Con i suoi 6 senatori a palazzo Madama, Civati è pronto a voltare le spalle a Matteo e soprattutto ad uscire dal Pd per fondare un nuovo partito. A dichiarare guerra a Matteo è lo stesso Civati che intervistato da Repubblica afferma: "'Si tratta di un governo politico a tutti gli effetti e con la stessa maggioranza di prima, che non rispetta il mandato elettorale. Orientati a non votare la fiducia. In tal caso usciamo dal Pd''. Insomma col colpo di mano di Matteo e con la defenestrazione di Letta potrebbe esplodere il Pd. Solo qualche giorno fa Civati aveva detto: "In questo momento il Partito Democratico lo hanno lasciato tutti. E' un campo in cui si dicono delle cose e poi se ne fanno delle altre. Voglio capire che cosa fare. E' chiaro che non votare la fiducia a questo governo vuol dire uscire dal Pd o qualcosa di molto simile". La scissione è vicina.     

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