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Tre inchieste sulla banca di papà Boschi:conflitto di interessi, trema il governo

di Lucia Esposito domenica 20 dicembre 2015

2' di lettura

Sono tre i filoni di inchiesta della Procura di Arezzo su  Banca Etruria. E' stata aperta anche  un’indagine sul conflitto di interessi che ha avuto origine dalla relazione della Banca d’Italia circa il commissariamento di Banca Etruria nel febbraio 2015. Questa parte di inchiesta si affianca agli altri due filoni. Il primo sull’ostacolo alla vigilanza, il secondo sulle false fatturazioni datato primavera 2014. Non sono arrivati sul tavolo del procuratore Roberto Rossi esposti da parte di ex obbligazionisti, tranne uno di Adusbef che probabilmente sarà inviato a Roma per competenza. Già da domani, tuttavia, altre associazioni dei consumatori sarebbero intenzionate a presentare esposti in procura.  Gli indagati - Lorenzo Rosi, ultimo presidente di Banca Etruria prima del commissariamento nel febbraio scorso, e l’ex consigliere di amministrazione Luciano Nataloni, già vicepresidente di Banca Del Vecchio, sono stati iscritti nel registro degli indagati nel fascicolo aperto dalla Procura di Arezzo nell’ambito dell’indagine sul conflitto di interessi. Si tratta del terzo filone di indagine della magistratura aretina su  Banca Etruria dopo quello relativo alle cosiddette false fatturazioni e quello per il reato di ostacolo alla vigilanza. La notizia dei due  indagati è stata confermata dalla Procura di Arezzo dopo le indiscrezioni riportate oggi da alcuni giornali. I nomi di Rosi e Nataloni erano segnalati nel verbale redatto dagli  ispettori della Banca d’Italia al termine delle ispezioni sull’istituto di credito aretino. Per Rosi, secondo l’organo di vigilanza, il conflitto risiede nelle attività della cooperativa La Castelnuovese di cui il manager era presidente. Nove le posizioni di  conflitto di interesse rilevate a carico di Nataloni dagli ispettori di Bankitalia.

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