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Bindi, Letta, Bersani, Zanda?Il Pd è senza un leader,è guerra per le consultazioni

Un'intera segreteria dimissionaria. Regolamenti di conti senza sosta e guerra tra bande infinita. Re Giorgio vuole qualcuno con chi parlare. Chi andrà al Colle?
di Ignazio Stagno domenica 28 aprile 2013

Finocchiaro, Fioroni, Bindi

1' di lettura

Dopo l'elezione di Giorgio Napolitano il Pd non ha ritrovato quell'unità che da tempo cerca. I democratici sono allo sbando e dietro l'angolo ci sono ancora consultazioni per formare il nuovo governo. Un governo probabilmente guidato da Giuliano Amato e con una forte impostazione dettata dallo stesso Napolitano. Il Pd anche su questo si spacca. C'è chi vuole un governo politico, chi invece chiede un governo del persidente, temporaneo e con voto anticipato. L'intera segrateria del Pd è dimissionaria. Chi andrà dunque alle consultazioni, seppur brevia, al quirinale? Da largo del Nazareno invitano alla calma: "Alle consultazioni vanno i capigruppo, Zanda e Speranza". Ma non tutti sono d'accordo. Nella piena bagarre c'è chi chiede un direttorio, una squadra "quirinalizia" che vada a tratatre con Re Giorgio. Un gruppetto che debba rappresentare i renziani, i bersaniani e tutte le mille anime dei democratici. Difficile trovare una soluzione così rischiosa. Il gruppetto rischierebbe di esplodere proprio tra le mani di Re Giorgio con relativa figuraccia. Enrico Letta sembra essere in pole position per un colloquio con Re Giorgio. Lui è il traghettatore. Ma attenzione perchè Enrico vorrebbe pure palazzo Chigi. Far fuori Amato non è facile. La Bindi ha già detto di non gradire un "governo Letta". Il vicesegretario porterà con sè anche la presidente dimissionaria? Così il caffè che prenderanno con Napolitano sarà al veleno. Il congresso intanto può aspettare. (I.S.)

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