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Boldrini, per i funerali di Mandela porta in Sudafrica pure il fidanzato

Un volo di Stato con lo staff al completo per volare in Sudafrica. Lady Montecitorio non ha resistito alla tentazione e così ha portato con sè anche il "suo" Vittorio
di Ignazio Stagno domenica 15 dicembre 2013

Laura Boldrini

2' di lettura

Come una gita scolastica. Tutti in giro per il modno, destionazione Sudafrica. Laura Boldrini ha partecipato alla commemorazione di Nelson Mandela con la "famiglia" al completo. Con lei in Sudafrica è volato anche il fidanzato, Vittorio Longhi. Da Roma infatti è partito un volo per portare a Soweto Enrico Letta, la first lady e il codazzo di portavoce, fotografo ufficiale, consigliere diplomatico, funzionari del cerimoniale della presidenza del Consiglio e la scorta. Lo vuole il protocollo: la cerimonia era pubblica, vi hanno partecipato tutti i leader del globo, ci doveva essere pure quello italiano. Ma perché ha dovuto partecipato anche la Boldrini? E' vero che la numero uno di Montecitorio rappresenta la terza carica dello Stato e vanta una carriera all'Onu, ma pari meriti li vanterebbero il presidente del Senato Grasso e quello della Repubblica Napolitano. Secondo Lettera43.it, la trasferta di un giorno della Boldrini in Sud Africa non ha costi per Montecitorio, perché la titolare della Camera è partita con Letta. Ma il suo spostamento avrà sicuramente aggravato i costi affrontati da Palazzo Chigi: per presenziare al funerale (cosa alla quale "teneva moltissimo", ricostruisce la testata online), il presidente della Camera mica è partita da sola. Con lei hanno viaggiato il partner Vittorio Longhi, il suo responsabile della comunicazione, il portavoce, la consigliera per le relazioni internazionali e la scorta. Insomma, una buona squadra, che sommata a quella di Letta fa il totale di una ventina di persone. Tutte in viaggio coi soldi pubblici. "Questione di sesso" -  La Boldrini però non ha digerito le critiche per il viaggio in Sudafrica e così con una nota ufficialesul suo profilo Facebook difende il suo compagno e ribalta la questione ponendola sul piano dei diritti delle donne (battaglia assai cara a la Presidente): "Al di là di inesistenti ragioni economiche, credo proprio che il problema sia un altro, nelle polemiche di queste ore. A fare "scandalo" è il fatto che una donna delle istituzioni sia accompagnata da suo marito o dal suo compagno. Nessuno si sogna di contestare la presenza di una moglie o di una compagna al fianco dei vertici istituzionali di genere maschile. In Italia come in tutto il mondo, da sempre persone con incarichi istituzionali viaggiano in coppia, senza che questo rappresenti uno scandalo. Lo fanno negli Stati Uniti come in Europa, in Asia come in Africa. Non amo l'ipocrisia, e dunque dico con nettezza che in queste critiche sento forte l'impronta di una arretratezza sessista dura a morire nella vita pubblica italiana. Per questo non ho voluto ignorare le polemiche: perché penso che non riguardino solo me, ma lo spazio che a noi donne viene "concesso" nell'Italia di oggi. C'è ancora molta strada da fare".

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