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Governo Bersani, ecco il toto-nomine

di Lucia Esposito domenica 24 marzo 2013

2' di lettura

E' già stato battezzato il "metodo Boldrini" e consiste nella scelta di volti nuovi alla politica, preferibilmente giovani, meglio ancora se donne, personaggi che non sono ancora "contaminati" dalle beghe di partito ma di prestigio, personaggi che sono riusciti a imporsi nel settore di competenza. Pier Luigi Bersani vuole usare questo metodo anche per la formazione del nuovo governo. Non a caso, nel commentare le elezioni di Laura Boldrini alla Camera e Pietro Grasso al Senato, ha detto: " Ho buttato via due ministri".  Il toto-nomi E' questa la strada che intende percorrere Bersani per convincere i grillini a votare un suo governo, convinzione che ovviamente si è rafforzata dopo il voto al Senato Sono moltissimi i nomi che circolano in via del Nazareno: da Maria Chiara Carrozza, rettore del Sant'Annna di Pisa  ala filosofa Michela Marzano, Paola Muti del Regina Elena e l'economista Irene Tinagli (onorevole montiana). Circolano i nomi di Salvatore Settis e Stefano Rodotà, la poltrona della Sanità potrebbe essere ricoperta da Mauro Ferrari, campione delle nanotecnologie applicate alla medicina e Alessandro Cecchi Paone potrebbe sedere sulla poltrona di un possibile ministero dei Diritti civili. Si parla poi dello storico Gotor all'Istruzione e Andrea Orlando alla Giustizia. E i nomi di Dario Franceschini, Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, rispetto alla formazione di un ipotetico governo, sono finiti in pensione.. Bersani quindi si è trovato costretto dai risultati delle urne, forse suo malgrado, a fare il rottamatore, ad applicare la ricetta del suo avversario Matteo Renzi. E non è escluso che anche lo stesso Bersani possa decidere di fare un passo indietro, lui mira a un governo di un paio di anni, a nuove primare dove potrebbero confrontarsi Matteo Renzi, Fabrizio Barca e, perché no, la stessa Laura Boldrini. Ma le sorprese non sono finite. Per un posto da ministro ci sono anche Roberto Saviano, Don Ciotti e Dario Fo. L'idea è sempre la stessa: nomi improbabili per non bruciare nessuno in vista di un voto anticipato. Inoltre c'è anche la pattuglia dei trombati dal Colle. Emma Bonino, Gustavo Zagrebelsky e Romano Prodi. Chi di loro non va al Qurinale, chiederà una poltrona di governo. 

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