(Adnkronos) - Per Andrea Di Michele, docente di 'Storia Contemporanea' all'Universita' di Trento, che ha scritto 'L'italianizzazione imperfetta: l'amministrazione pubblica dell'Alto Adige tra Italia liberale e fascismo', ad oggi si tratta solo di "una questione da campagna elettorale. A ottobre si terranno le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale e il partito di maggioranza relativa, il Sudtiroler Volkspartei, temendo di perdere la sua leadership ad appannaggio delle liste della destra radicale, sta concendeno qualcosa sulla questione della lingua" "Tuttavia - ha fatto notare Di Michele - il rischio che il clima si avveleni esiste se temi come questi faranno breccia nella popolazione. Non c'e' alcuna esigenza reale da questo punto di vista nei cittadini altoatesini e sudtirolesi. Credo che i toponimi tradotti in italiano quasi cento anni fa facciano parte della tradizione e debbano essere mantenuti. Mentre non ha senso italianizzare nomi di luoghi privati legati per lo piu' a cognomi di famiglie".