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Sondaggio Ipr, pareggio tra Pd e Pdl

Il sondaggio Ipr: dopo il "decreto del fare" cresce la fiducia in letta
di Eleonora Tesconi domenica 23 giugno 2013

2' di lettura

Pareggio. Secondo l'ultimo sondaggio realizzato da Ipr Marketing per il TG3 Rai, a quasi quattro mesi dal voto Pd e Pdl raccoglierebbero lo stesso numero di consensi. La domanda è sempre la stessa: se si votasse per rinnovare il Parlamento, alle urne voi chi scegliereste? Azzurri e democratici, stando alla rilevazione, oggi si eguagliano con il 27,5 per cento dei voti, entrambi in sostanziale pareggio rispetto al sondaggio dello scorso 6 giugno. Il pareggio si ripropone anche con i totali di coalizione: centrodestra e centrosinistra, infatti, risultano appaiati al 34,5 per cento. Per quel che riguarda le singole forze, continua il calo del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che si assesta al 17,5 per cento. La Lista Civica di Mario Monti arranca al 5,2%, mentre la Lega Nord vede ridursi il consenso al 3,5 per cento. Sui grillini - Dopo i dati sui partiti, vengono presentati quelli sul Movimento 5 Stelle. L'attenzione è rivolta al caso Gambaro, che ha tenuto banco nell'ultima settimana. Vengono interpellati gli elettori grillini, e il 56% si dice contrario alla cacciata della senatrice dissidente (che è poi puntualmente stata espulsa con il voto definitivo della rete). Favorevole solo il 38% del campione. Secondo il 50% degli interpellati, inoltre, quella in corso nel M5S (spaccato sulle espulsioni e sulla linea imposta da Grillo) è una vera e propria crisi, mentre il 42% si tratta di un fenomeno fisiologico a cui viene dato eccessivo risalto dai media. Quindi, ciclicamente, si pone il dubbio: i grillini per non sparire dovrebbero allearsi con un'altra forza politica? Il 58% risponde che il M5S deve tirare dritto tenendosi fuori dagli schieramenti, mentre il 29% crede che si debba cercare un'alleanza con il centrosinistra.  Fiduca in Letta - L'ultima domanda della rilevazione Ipr è quella sulla fiducia nel governo Letta alla luce di quanto proposto con il "decreto del fare", che sembra avere avuto una ricaduta positiva. Per il 54% del campione dopo il varo del testo aumenta il tasso di fiducia, per il 17% cala, resta stabile per il 24% mentre il 5% degli interpellati risponde di non avere alcuna opinione in merito.

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