Elly Schlein domenica scorsa ha compiuto quarant’anni. Tanti auguri, e che Dio ce la conservi a lungo alla segreteria del Pd. La Nazarena è una panacea per il centrodestra, un rimedio universale buono per tutti i guai. Piano piano invecchia anche lei, ma non sente gli anni. Il genetliaco le ha dato ulteriori energie e ha festeggiato lanciando la sua sfida intergalattica a Donald Trump.
Dopo avere rimproverato al governo italiano di non opporsi abbastanza alla Casa Bianca, ClarabElly ne ha scimmiottato l’attuale inquilino. Il 4 maggio infatti, oltre a essere il compleanno della leader dem, è il giorno in cui i fan celebrano la saga di Guerre Stellari. Mister president non si è fatto scappare l’occasione per far circolare un’immagine creata con l’intelligenza artificiale che lo immortala eroe spaziale sopra la scritta “Che la forza sia con voi. Buona ricorrenza a tutti, compresi i pazzi della sinistra radicale che stanno lottando per riportare nella nostra galassia assassini e signori della droga”. Messaggio chiaro, che segue di un giorno la diffusione della foto che lo vede in abiti da Papa. La sinistra non approva, la nostra maggioranza glissa, ma è evidente che è un modo di comunicare non improvvisato, per una nazione con sensibilità diverse dalla nostra. Significa che agli Usa preme chi sarà il nuovo pontefice e che la sfida globale con la Cina si gioca anche nello spazio, e ogni riferimento anche al sistema di difesa Starlink, che l’Italia intende acquisire da Elon Musk, non è casuale.
Elly però, pur avendo poco di terrestre ed essendo talvolta soprannominata “la Papessa rossa”, è oltre questi ragionamenti. Lei sta sulle nuvole, in attesa che l’armocromista le segnali il pianeta che meglio si intona con il suo perenne sorriso, più svagolato che affabile. Quindi, dietro al fatto che in occasione della sua festa abbia lanciato su Internet l’hashtag #Maythefirstbewithyou, giocando sulla data del suo compleanno (May, the First, il 4 maggio) e sullo slogan di Guerre Stellari, “The force be with you” (La forza sia con te), non c’è nulla, nessuna strategia comunicativa, nessun messaggio da veicolare. Quello di Schlein è un semplice gioco, che però ci conferma quattro cose.
La prima è che, con l’hashtag che ha lanciato, la segretaria continua pervicacemente a ricercare l’incomunicabilità con il suo elettorato. La seconda è che forse il suo modo di approcciare temi seri con indignata leggerezza, in quanto sa che non saranno mai problemi suoi, e di proporre a problemi annosi e complessi soluzioni infantili non è dovuto alla sua necessità di banalizzare per incapacità di approfondire e risolvere ma è figlio dello stato d’animo che si porta dentro, da bambina nel Paese delle Meraviglie. La terza è che le liste, le alleanze e i fedelissimi, la quarantenne li sceglie ispirata dal bar di Guerre Stellari - una delle immagini immortali della saga di George Lucas -, frequentato dai personaggi più strani che nulla hanno in comune.
La quarta è che gli analisti progressisti sono affetti da strabismo: se Trump si atteggia a guerriero stellare per farsi propaganda, è un megalomane volgare, se Schlein si sente un po’ la principessa Leila, nulla da dire. Favoritismi? Probabile; a meno che, anche questo è possibile, commentatori e politici prendano sul serio The Donald qualsiasi cosa faccia ma fatichino a trovare un significato nella maggior parte delle azioni di ClarabElly. Comunque, anche se non coinciderà con il giorno del suo compleanno, in tanti a sinistra stanno preparando la festa alla segretaria. Il leader della Cgil le ha porto la polpetta avvelenata dei referendum sul lavoro: smontano leggi del Pd ma il sindacato ne ha fatto una battaglia anti-Meloni, quindi la Nazarena non può sottrarvisi. Se però Maurizio Landini la spunta, giocherà la vittoria contro Schlein, sostenendo di aver più voti lui da solo che tutta l’opposizione messa insieme.
Un altro che non perde occasione per tirare le orecchie alla festeggiata è Giuseppe Conte, anche lui aspirante leader della coalizione progressista. Per non parlare degli esponenti dem; non solo quelli riformisti. L’ex ministro Andrea Orlando, che la signora ha esiliato in Liguria, dopo aver fallito il tentativo di spedirlo a Bruxelles, ha già iniziato a parlare di un congresso Pd nel 2026, prima del voto. Un assist o uno sgambetto?