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Iva, Santanchè: "O a luglio non aumenta oppure cade il governo Letta"

La pasionaria Pdl avverte il premier: il problema immediato non sono i processi del Cav, ma le tasse degli italiani
di Giulio Bucchi domenica 23 giugno 2013

Berlusconi e Santanchè

2' di lettura

Tra consulte, legittimi impedimenti, salvacondotti e "pacificazioni" obbligate dalla ragion di stato, Enrico Letta dice di essere sereno: "Il governo non rischia, le vicende giudiziarie del Cavaliere non avranno conseguenze", giura il premier. Il problema, secondo molti, è tutto legato ai guai giudiziari di Silvio Berlusconi e alla sua eventuale interdizione dalla vita politica. Che, se arriverà, non sarà prima dell'autunno, insieme alla sentenza definitiva del processo sui diritti tv. E in effetti, Letta sembra rinviare a dopo l'estate ogni possibile grana immediata sulle questioni "reali": meno tasse sul lavoro, cuneo fiscale, sgravi per i giovani, Imu. E il consiglio dei ministri sull'occupazione? Rinviato pure quello. Per fortuna che qualcuno lo ridesta dal torpore e ricorda, al governo e al Pd, che c'è molto di più nella vita (degli italiani) che una toga o una sentenza. Il diktat della Santanchè - "Se tra 11 giorni l'Iva sarà stata aumentata, non ci sarà più il governo": il diktat arriva, è vero, da un falco azzurro, Daniela Santanchè ma le parole pronunciate dalla pasionaria a Quinta Colonna - Il Quotidiano su Rete4 sono condivise anche dalle colombe del partito. Quelli, cioè, che non vedono alternative al governissimo con i democratici. In tanti hanno continuato a ribadire, in questi giorni di tensioni (il senatore Gasparri, per esempio, ha parlato di dimissioni in massa degli onorevoli Pdl in caso di sentenza contrario della Consulta al Cav), che se il governo cadrà sarà su questioni molto più terra terra e immediate: Iva e Imu, innanzitutto. Immediate, perché se per l'Imu e la sua abolizione richiesta a gran voce dal centrodestra si capirà qualcosa in più ad ottobre, l'aumento al 22% dell'imposta sui consumi è alle porte. Il nodo sono le tasse - Dall'1 luglio la vita costerà di più, e i ministri più coinvolti come quello del Welfare Enrico Giovannini e dello Sviluppo Flavio Zanonato nei giorni scorsi hanno cercato di gettare acqua sul fuoco. Servono 8 miliardi per congelare l'Iva: difficile trovarli in così pochi giorni. Ma è su questo punto che il Pdl darà battaglia. Berlusconi, incalzato dai suoi che vorrebbero una posizione più dura nei confronti di Letta e Napolitano dopo la bocciatura della Consulta, ribadisce il concetto: si deciderà tutto sulle tasse. Anche perché, probabilmente, dal Pd arriverà la mano tesa sull'ineleggibilità del grande nemico.

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