"Monti è un burocrate passeggero che se ne andrà presto a casa". Silvio Berlusconi si definisce "una strega" perché in genere, con le profezie, c'azzecca. E oltre al futuro del premier si lascia andare ad una scommessa pesante: "Dentro di me ho l'intimo sentimento che vinceremo", ribadisce durante l'ennesima iniziativa di presentazione dei candidati del Pdl nel Lazio, in una giornata fitta d'impegni. Dal palco di Roma, il Cavaliere ne ha per tutti: Bersani ("Non so cos'ha in testa"), Monti ("Ci copia"), per Vendola. E una sicurezza: "Con Monti e Bersani le tasse aumentano alle stelle". "Monti ci copia" - Con Mario Monti "capire cosa fa è facile: noi diciamo una cosa e subito dopo lui la ripete", scherza il leader Pdl dopo i continui rilanci del premier su tasse, Imu, linea "dura" con la Merkel e il rigore europeo. E proprio nel giorno in cui, tra non poche polemiche, il professore ha dato indirettamente dei "comunisti" ai democratici il cui pensiero è "nato nel 1921". Un'uscita perentoria (poi parzialmente corretta), degna di Berlusconi. Il Cav sorride, e lo stesso trattamento lo riserva a Pierluigi Bersani: "Venendo qui in macchina io ed Alfano ci chiedevamo qual è la linea di Bersani, ma non siamo riusciti a dire qual è la linea su cui Bersani punta per vincere". Forse, guardando a sinistra. "Non sa come invertire rotta e uscire dalla crisi, non lo sa e ha come suggeritore Nichi Vendola, che ci vuole mandare tutti all'inferno, ma noi siamo buoni e lo mandiamo in paradiso - prepara il terreno alla battuta -. Quale paradiso? Quello comunista in Nord Corea".