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Marini furioso con il Pd: "Io vittima di un partito allo sbando"

di Eliana Giusto domenica 21 aprile 2013

Franco Marini

2' di lettura

"Sono stato vittima del mio partito allo sbando. Il Pd è in una condizione drammatica. Dobbiamo riconquistare serietà e credibilità". Franco Marini, ospite di Lucia Annunziata a In mezz'ora, su Rai3, accusa duramente il Partito democratico per la sua mancata elezione a presidente della Repubblica. Nel Pd, si sfoga, "è rottura" e "non c'è solidarietà". L'ex presidente del Senato parla ora di "debolezza strutturale" che "tocca anche gli ex comunisti che non sono più quelli che ho conosciuto io. Oggi di questi non tiene più nessuno. Chi ha votato contro Prodi non lo so. Ma Bersani è meno colpevole di altri. Lui non gestisce le cose da solo. Bisogna contarsi quando si prendono decisioni politiche''.  Marini precisa che la sua candidatura "non l'ha indicata Berlusconi''. "Che il mio nome fosse stato scelto dal Cavaliere", sottolinea, ''è un'altra cosa inaccettabile che viene fuori da un chiacchiericcio di partito che voleva sabotare questa cosa''. La mia candidatura, spiega l'ex presidente del Senato, ''era legata a una strategia che torna ora'', visto che ''Napolitano ora non ha spazi per dire cose diverse dal fare intese anche con il Pdl, non le chiamiamo larghe intese, chiamiamole medie intese...''. Marini definisce le manovre che lo hanno portato fuori dal Colle ''una cosa volgare e ingiusta". E avverte: ''Il Pd deve recuperare credibilità, l'ha persa tutta''. E risponde anche a Matteo Renzi che aveva definito la sua candidatura un "dispetto" per l'Italia: "Renzi ha un livello di ambizione sfrenato. Deve governare questa ambizione, se non la modera, finisce fuori strada...''. Ora, però, la cosa più importante che bisogna fare è andare avanti: "Serve un governo. Un governo politico, del presidente, di scopo, ma un governo bisogna farlo", osserva. Grillo? "Il Movimento 5 stelle oggi non ha una forza costruttiva", aggiunge. 

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