(Adnkronos) - Nella proposta dell'Urps la scure si abbatte anche sul numero degli assessori, che in ogni Provincia passerebbero a 8, 6 o 4 a seconda del numero di abitanti. Lo stesso accadrebbe per i consiglieri, che varierebbero tra i 25, i 20 e i 15. Irrinunciabile, pero', il criterio dell'elezione diretta, della legittimazione popolare: "Spetta al popolo scegliere chi governa le istituzioni" dice Avanti. La razionalizzazione proposta dall'Unione delle Province permetterebbe di ridurre la relativa spesa pubblica del 50%". "Esiste la piena ed assoluta disponibilita' - assicura - a partecipare alle forme di contenimento della spesa pubblica mediante riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori; alla ridefinizione del numero delle province sulla base dei parametri indicati dal decreto nazionale sulla spending review; alla revisione dello status del consigliere (rimborsi per l'attivita', riunioni consiglio e commissioni e quant'altro)". Anche se, puntualizza il presidente della Provincia di Palermo "nell'ambito del bilancio provinciale i costi della 'politica' equivalgono al 2%". La ridefinizione complessiva dell'assetto provinciale, pero', sottolinea l'Urps, dovrebbe attuarsi attraverso "una revisione condivisa delle competenze dei diversi livelli di governo territoriale e mediante un compiuto decentramento delle funzioni". E la proposta di legge predisposta dall'Urps scaturisce proprio da "approfondite consultazioni con i tutti i presidenti delle Province, con numerosi sindaci e ha avuto il contributo di esperti in materia di assetti istituzionali". (segue)