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Amato difende la Casta "Politici trombati sono esodati di Stato: paghiamoli"

L'ex premier: "Vogliono mandare a casa i politici dopo due mandati. Se uno inizia a 30 anni, a 40 è disoccupato. Due anni di indennità di reinserimento"
di Giulio Bucchi domenica 18 novembre 2012

Giuliano Amato visto da Benny

2' di lettura

  Ci manca solo una legge per proteggere i politici che non vengono rieletti. Tranquilli: ci sta pensando Giuliano Amato. L'ex socialista, oggi al Pd, due volte premier, utilizzatore accanito della patrimoniale, collezionista di vitalizi, pensioni, ministeri, incarichi e poltrone (l'ultima quella da commissario - proprio lui! - sui tagli ai fondi ai partiti), in attesa della scalata al Quirinale, si diletta parlando di Casta e populismo. "In Italia ora tutti vogliono parlamentari giovani e che facciano al massimo due mandati. E tutti sono indignati per i vitalizi e pretendono che vengano elargiti solo al compimento dei sessantacinque anni di età", sostiene in un'intervista a Sette in edicola venerdì. Nota preliminare: di legislature Amato ne ha sul groppone 5 e tra vitalizio e pensioni varie incassa qualcosa come 11.500 euro netti al mese. "Un trentenne eletto in Parlamento, dopo due mandati, cioè a quarant'anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i sessantacinque? L’esodato di Stato?". Accostamento di pessimo gusto perché gli esodati, quelli veri, una pensione rischiano di non averla mai. Ma non è una provocazione, perché poco dopo il dottor Sottile propone pacato "una indennità di reinserimento. Due anni di vitalizio anticipato mentre si cerca lavoro". Chi cerca lavoro, è sempre bene ricordarlo, è il politico in questione rimasto in parlamento 15 anni. Di tempo, per intessere relazioni e fare esperienza, ne ha avuto. E con buona probabilità non rimarrà molto tempo a spasso. Mal che vada, potrebbe sempre riciclarsi professore e andare in tv per condurre un proprio programma, come ha fatto lo stesso Amato. Con esiti d'ascolto disastrosi. In fondo, a pontificare e straparlare sono buoni in tanti, soprattutto nei Palazzi.  

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