Guerra intestina

Cinquestelle, Vito Crimi ora è nel mirino. Scalata al Movimento, il ticket Di Battista Paragone all'assalto

Le ultime tensioni nei Cinquestelle sulla regolarizzazione dei migranti mettono in luce la debolezza della leadership, con Vito Crimi finito nel mirino di molti, perché giudicato "inconsistente, troppo debole e senza carisma". Lo scrive il Corriere della Sera. Giudizi affiorati nelle chat e in Parlamento. Questo per Crimi è solo l'incidente finale, perché da tempo è sotto accusa per lo scarso peso che ha il reggente, restato in sella solo grazie all' emergenza virus.  Ma Il movimento è sempre più atomizzato. 

 

 

Ma c'è Alessandro Di Battista che lavora "con il favore delle tenebre", come direbbe il premier Conte, in sintonia con Gianluigi Paragone. Si è parlato di corrente: ma i firmatari sono soprattutto un drappello di scontenti.  Il senatore Emanuele Dessì non ha fretta, ma si chiede: "Non si era parlato di leadership collettiva? Credo che sia diventata urgente". Nel frattempo si scaldano ai banchi di partenza i nuovi leader potenziali. Si parla di Nicola Morra, Paola Taverna, Alessandro Di Battista. E poi ne restano altri due, pronti a sfidarsi: Di Maio e Conte.