Caos italiano

Giuseppe Conte, il sindaco Mario Conte di Treviso si ribella: "Migranti ingestibili, ho chiesto i danni al governo"

I malumori verso Giuseppe Conte crescono di pari passo con la crisi economica. "Abbiamo chiesto ai cittadini di fare sacrifici, di rimanere chiusi in casa, abbiamo chiuso le attività; hanno fatto chiudere i bar se per caso c'erano tre persone senza mascherina e poi scopriamo che in una struttura dello Stato fanno quello che vogliono e può succedere di tutto". A parlare è il sindaco di Treviso, Mario Conte, che sta assistendo a una vera e propria guerriglia a sassate da parte dei migranti dell'ex caserma Serena di Treviso contro la polizia. Qui gli ospiti sono quasi tutti positivi, ma nonostante questo rifiutano la quarantena. Una situazione che ha spinto il primo cittadino a prendere provvedimenti: "Ho dato mandato all'avvocatura dello Stato - spiega in un'intervista al Giornale - per studiare la pratica affinché si chiedano i danni. Per noi è un grosso danno. Per un lungo periodo abbiamo chiesto ai nostri cittadini di fare sacrifici e ora ci troviamo con una struttura gestita dallo Stato e dalla prefettura dove all'interno può succedere di tutto".

 

 

Conte riferisce anche che la caserma è inaccessibile: "Io non posso entrare, non ci lasciano fare i controlli. La situazione è molto tesa. E la cooperativa che ha in gestione il centro non riesce a tenere divisi i positivi dai negativi, perché gli ospiti non vogliono. Tutti noi dobbiamo sottostare ai capricci di queste persone". Ovviamente a temere ci sono anche i cittadini che non vogliono contrarre il virus e che vedono ogni giorno spostare i clandestini da una parte all'altra. "Io sono per lo smantellamento. Salvini aveva iniziato un processo di svuotamento. Ora siamo presi così, con queste persone che fanno ciò che vogliono. Salvini era venuto a vedere la situazione, questi giorni non ho visto una presenza che fosse una da parte del ministro Lamorgese". La responsabilità non è di certo dell'amministrazione comunale, "è una struttura gestita da una cooperativa che ha vinto l'appalto della prefettura. E lì la responsabilità è dello Stato".