Via alla crisi?

Matteo Renzi e il voto sul Mes: "Se andiamo sotto, Giuseppe Conte deve dimettersi"

C'è una data segnata in rosso a Palazzo Chigi ed è quella del 9 dicembre, quando Giuseppe Conte chiederà in Parlamento il voto sul Mes. Più che una votazione però quella sul Meccanismo europeo di stabilità è la prova del governo. Lo sa bene Matteo Renzi che, intervistato dalla Stampa, dice senza mezzi termini: "Se il governo andasse sotto su una questione come quella, è naturale che il presidente del Consiglio si dovrebbe dimettere". Sì perché in questi giorni Silvio Berlusconi ha annunciato il dietrofront: Forza Italia non correrà in soccorso dei giallorossi dando il suo via libera al prestito europeo. Così come a riprendere il Movimento 5 Stelle, da sempre contrario al Mes ma intenzionato a salvare l'esecutivo, ci ha pensato Beppe Grillo. Il fondatore ha ammonito i suoi definendo la proposta Ue una misura "inutile e inadatta". Nonostante questo il leader di Italia Viva è fiducioso: "Il voto sul Salva-Stati - spiega - non credo riserverà un incidente. Anche perché se dovessero prevalere i no, la responsabilità della crisi sarebbe tutta sulle spalle dei Cinque stelle. La partita riguarda loro, certamente non il Pd e neppure Italia Viva".

 

 

 

 

L'ex premier poi allontana l'ipotesi rimpasto con tanto di frecciatina annessa: "Ho detto al presidente del Consiglio: rilancia sulla politica, non aver paura di una squadra forte. Gli ho suggerito di incoraggiare l'ingresso del leader del Pd. Mi sembrava di aver fatto una proposta per aiutarlo. Lui ha ritenuto di fare due giorni dopo un'intervista nella quale attaccava Renzi e Di Maio. Le stesse cose me le poteva dire in faccia. Se è convinto che vada tutto bene, ne prendiamo atto e ci facciamo gli auguri. Auguri a lui ma auguri anche e soprattutto agli italiani". A chi gli chiede se la squadra resterà la stessa fino al 2023 però Renzi non ne è del tutto certo: "Ho sentito Conte dire, nel giorno in cui abbiamo avuto mille morti che lui dispone dei migliori ministri. Io ne prendo atto: per me il rimpasto è un tema chiuso. Oltretutto noi abbiamo due ministre che vanno benissimo. Quanto a durare fino al 2023 non so. Se questa è la squadra non ci giurerei, ma magari sarò smentito". Appuntamento - a detta del leader di Iv - al 2021, quando finita l'emergenza coronavirus i giallorossi dovranno "decidere cosa fare da grandi".